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Siracusa, 31 agosto 2014 – “Non posso non pensare alla violenza religiosa, che si traduce in scritte offensive e minacce, che spesso si vedono sui muri delle chiese e dei conventi in tutta la Terra Santa; al processo di pace in Medio Oriente, che vede nel conflitto israelo-palestinese uno dei nodi più aggrovigliati; al terrorismo di Al Qaida e dell’Isis in Iraq e Siria, inizialmente supportato dalla Comunità internazionale e che ormai fa paura a tutto il mondo”. E’ uno dei passaggi dell’omelia che Sua Beatitudine Mons. Fouad Twal, Patriarca latino di Gerusalemme, ha tenuto questa sera alla Basilica Santuario della Madonna delle Lacrime per il 61 anniversario della Lacrimazione di Maria a Siracusa.

Lo ha accolto l’arcivescovo di Siracusa, mons. Salvatore Pappalardo: “Siamo partecipi alle sofferenze del tuo popolo – ha detto – e lo affidiamo alle preghiere della Madonna delle Lacrime”.
Presenti il Cardinale Paolo Romeo, Arcivescovo di Palermo, Mons. Domenico Mogavero, Vescovo di Mazara del Vallo, Mons. Gianbattista Diquattro, nunzio apostolico in Bolivia, e Mons. Giuseppe Costanzo, Arcivescovo emerito di Siracusa. 

Tra i fedeli il Luogotenente dell’Ordine dei Cavalieri del Santo Sepolcro, Russo, oltre alle autorità civili e militari.
“Come sono attuali le lacrime in questo tempo periodo tanto tormentato! Tempo di crudeltà e malvagità. Tempo di violenza e prepotenza. «Siamo alla terza guerra mondiale», ha detto di recente papa Francesco". 

Il Patriarca di Gerusalemme ha parlato della sua terra: “A noi Pastori del Medio Oriente, vedendo tutta la crudeltà degli uomini, vedendo i continui massacri di Gaza, la persecuzione dei cristiani per la loro fede, a noi che ci troviamo sulle orme di Gesù, non rimane che pregare, aspettare e piangere, guardando il mondo umiliato, perché incapace di fermare la violenza e tanto orrore. Oggi parlare di morte, di sofferenza, di malattie ci fa paura perché non abbiamo fede, e non avendo fede, non troviamo la risposta a tante domande. Anche oggi non mancano i cristiani, fedeli a Cristo, che nel Medio Oriente hanno preferito la morte, l’esodo e la spogliazione di tutto, ma mai hanno accettato di convertirsi all’Islam per aver salva la vita...
In Terra Santa viviamo un conflitto che non sembra trovare una soluzione a breve termine, e che pesa fortemente su tutti i suoi abitanti, compresi i cristiani. Questa dolorosa realtà solleva molte domande sul nostro futuro in questo paese, ed è fonte di profonda preoccupazione. Abbiamo bisogno della risposta della fede. La risposta non è né l’emigrazione, né il chiuderci in noi stessi. La risposta è rimanere, vivere e morire in Terra Santa. La nostra terra è santa e in quanto tale, le dobbiamo una risposta di fedeltà, perché la nostra permanenza è una vocazione divina, una benedizione, un privilegio".
Infine il Patriarca ha fatto riferimento alla terra di Sicilia: "Ma molte lacrime vengono versate anche in questa terra, nell’amata Sicilia. Sono le lacrime di coloro che sono arrivati in quest’Isola, in fuga dalla propria terra e ora sono lontani dalla loro patria. Molti di loro hanno scelto la cara Sicilia come luogo di transito, e molti si trovano sepolti in questa terra e in questo mare. Quante lacrime sono versate da coloro che vengono rifiutati, respinti, non accolti! La Madonna di Siracusa piange con noi e su di noi!
Noi, come Chiesa Madre di Gerusalemme, oltre ai numerosi problemi sociali e politici che ci sommergono quotidianamente, siamo anche alle prese con le migliaia di rifugiati che hanno abbandonato le loro case in Siria e in Iraq, per scappare dai combattimenti che infuriano in quel paese. La Caritas giordana, sostenuta anche dalla Caritas Italiana, è mobilitata per aiutare questi nostri fratelli. Abbiamo aperto le nostre scuole per accogliere i bambini siriani. Abbiamo aperto le porte del Centro Regina della Pace, per accogliere tante famiglie cristiane dalla Siria e dall’Iraq.
Questo deve essere il vero volto della nostra Chiesa: umile, debole, povera, che si sente realmente al servizio di ogni uomo, e che si apre nella carità a tutti coloro che hanno bisogno. Questo per noi è un tempo propizio per spalancare lo sguardo del nostro cuore, verso i fratelli più bisognosi, condividendo con loro quanto noi possediamo. In questi tempi duri, Maria piange con noi e su di noi...
Le lacrime della Madonna ci guariscano, ci ridiano la vista".

 

La società civile sciclitana reagisce alle opere di mistificazione che dipingono la città come terra di mafia e di mafiosi

 

 Scicli, 31 agosto 2014 – Infatti un nutrito e qualificato gruppo di associazioni e sodalizi sociali della città - Club Unesco Scicli, Associazione il R.i.c.c.i.o., Associazione I Maggio, Circolo Culturale Vitaliano Brancati, CNA, Associazione Anziani Scicli, Associazione Antiracket e Antiusura, Kiwanis Club di Scicli, Associazione Skené, Associazione Tennis Club Scicli, Centro Commerciale Naturale, Associazione Commercianti, Confraternita di Santa Maria la Nova,  Confraternita San Bartolomeo, Associazione Santa Maria La Nova - si è dato appuntamento, e dà appuntamento a tutte le associazioni culturali, sportive e di categoria sciclitane per giorno 3 settembre, presso la grotta di Timponello (Cava di S. Bartolomeo), a partire dalle ore 17.30, per redigere un manifesto aperto alla sottoscrizione di chiunque voglia partecipare a una battaglia per rilanciare l’immagine della città patrimonio dell’Umanità, sempre più meta di turisti e luogo di importanti investimenti imprenditoriali.

 

Un documento, promosso dal Club Unesco di Scicli, che vuole essere un lavoro collettivo, un modo per dire no alla rappresentazione caricaturale e sommaria fatta da chi ha denigrato la comunità sciclitana, sostituendosi alle autorità giudiziarie, premendo sull’acceleratore del facile sensazionalismo mediatico.

 

Un momento aperto alla città ed alla sottoscrizione di ulteriori sodalizi, per rilanciare un’immagine sana, laboriosa e autentica di una comunità che vuole crescere, rigettando i tentativi di chi vorrebbe farla scivolare al livello di patria di lupare e intrighi di cosche.

Scicli, 31 agosto 2014 – Chiude i battenti a Saint Vincent l’edizione 2014 de “La Bella e la Voce”, il patron Francesco GANCI ha affidato la conduzione del galà finale a Amedeo Goria e Barbara Castellani.

I finalisti siciliani che quest'anno hanno partecipato alla finale nazionale a Saint Vincent hanno dimostrato una grande professionalità.

Per la sezione “voce” si sono presentati davanti alla giuria composta da Loretta Martinez, Andrea Leprotti, Davide Maggioni, Rusty Rugginenti:

Alessia Ballarò, cantante performer di Scicli, Antonella Marzola, Maria Elisa Emmanuele e Angelo Cosentino.

Tra tutti gli artisti siciliani ha convinto la giuria proprio Alessia Ballarò, che così ha potuto esibirsi alla serata di gala finale del 23 agosto dimostrando la sua bravura.

 

Per la sezione “bella” hanno sfilato sul palco di Saint Vincent Giuditta Guglielmino e Agnese Belvedere che si è aggiudicata la fascia di “volto divino”.

 

Ragusa, 30 agosto 2014 – Lettera32 si evolve: in  collaborazione con la Delos Books, Vizzini Vincenzo, caporedattore della Writers Magazine Italia, rivista unica in Italia a rivolgersi agli scrittori esordienti, propone, dal 9 al 13 settembre, un Workshop a Marina di Ragusa, tenuto da Franco Forte, Capoeditor della Mondadori, curatore delle serie Giallo Mondadori, Segretissimo e Urania, nonché direttore di testate giornalistiche e scrittore di successo.

 

Gli incontri si terranno ogni giorno presso un noto ristorante sul lungomare vecchio della stupenda cittadina balneare. Per chi poi volesse unire la vacanza al piacere della propria passione per la scrittura, l’organizzazione ha previsto anche l’accoglienza in B&B.

I partecipanti avranno modo di confrontarsi con un esperto del settore, ma il valore aggiunto di un simile corso sta proprio nell’avere un canale preferenziale di contatto con chi lavora nel campo dell’editoria ed è in contatto con tutte le maggiori case editrici.

 

Franco Forte, che è da poco uscito in libreria per Mondadori con Ira Domini  e con Gengis Khan, è un autore di razza e un profondo conoscitore del mondo editoriale grazie alla sua esperienza più che ventennale. Suoi romanzi sono pure Il segno dell’untore, Roma in fiamme, I bastioni del coraggio, Carthago, recenti successi degli ultimi anni.

 

Writers Magazine Italia non è nuova a iniziative del genere che sono state proposte in varie parti d’Italia, ma questa è la prima volta che una tale opportunità sia disponibile da Roma in giù per tutti coloro che vogliano esplorare il mondo della narrativa e impossessarsi dei segreti che la rendono così affascinante. 

Uno sforzo organizzativo importante in cui Vincenzo Vizzini si è impegnato con caparbietà per portare nella sua città un personaggio di rilievo in grado di aprire le porte dell’editoria agli esordienti di casa nostra e gettare un ponte tra Milano e Ragusa. 

 

Per informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. - www.vincenzo-vizzini.it

“Regata velica Trofeo Bruno Magnano 2014 – 7 settembre 2014”

 

Siracusa, 30 agosto 2014 - La Capitaneria di Porto comunica di aver pubblicato sul sito istituzionale l’Ordinanza n. 134/2014 e rende noto che dalle ore 10:30 alle ore 16:00 dei giorni 31 agosto 2014 e 07 settembre 2014 nei seguenti campi di gara:

 

LUI E LEI 2014 – 31/08/2014 dalle ore 10:30 alle ore 16:00”

PUNTO

LATITUDINE

LONGITUDINE

A

37° 03‘.640 N

015° 17’.258 E

B

37° 02‘.751 N

015° 18’.579 E

C

37° 04‘.061 N

015° 18’.118 E

 

 

TROFEO BRUNO MAGNANO 2014 – 07/09/2014 dalle ore 10:30 alle ore 16:00”

PUNTO

LATITUDINE

LONGITUDINE

1

37° 03‘.549 N

015° 17’.163 E

2

36° 57‘.491 N

015° 12’.736 E

 

Condotta delle unità in prossimità del campo di gara

Le unità in navigazione dovranno tenersi ad una distanza non inferiore a 200 mt. dalle unità partecipanti alla manifestazione procedendo ad una velocità tale da non comprometterne la sicurezza, in considerazione della loro tipologia e valutando l’eventuale adozione di misure aggiuntive suggerite dalla buona perizia marinaresca al fine di prevenire situazioni di potenziale pericolo.

     Per qualunque emergenza in mare è possibile contattare la Guardia Costiera telefonicamente al numero blu 1530 o chiamare direttamente al numero telefonico 0931481011 o 0931481004. 

    Per qualunque informazione attinente le attività della Capitaneria di Porto di Siracusa, compresa la visione dell’Ordinanza in questione,  gli utenti possono visitare il sito  www.guardiacostierasiracusa.it.

 

"Strepitus Silentii" tra la catacomba di San Giovanni a Siracusa e la catacomba di San Callisto Roma

 

Siracusa, 30 agosto 2014 – Ultimi due appuntamenti per il viaggio notturno all'interno della catacomba di San Giovanni.
Stasera e domani sera (prima visita alle 21; seconda visita alle 22.30) si conclude “Strepitus Silentii … le notti delle catacombe”.
Anche la decima edizione del progetto della società Kairòs ha fatto registrare il tutto esaurito, e purtroppo non è stato possibile accontentare tutte le richieste. Siracusani e turisti sono rimasti affascinati dalle catacombe, la più cospicua testimonianza monumentale della fede cristiana delle origini. Il visitatore non è semplicemente accompagnato lungo il percorso ma la forma teatralizzata consente momenti di riflessione e meditazione sul percorso della vita cristiana.
Una visita alle catacombe con maggior consapevolezza che crea stimoli e domande sul senso della vita cristiana agli albori del cristianesimo. Ogni angolo della Catacomba è un'immersione nella storia. A distanza di secoli, il silenzio profondo di questo luogo "grida" con il suo linguaggio altamente evocativo. Gli scavi archeologici hanno messo in luce percorsi affascinanti, che si prestano alla teatralizzazione delle vicende del primo Cristianesimo, ma anche alle testimonianze degli archeologi che hanno scavato con frutto il sito.
Anche quest'anno il ricavato di “Strepitus Silentii … le notti delle catacombe”, promosso dall’Ufficio per la Pastorale del Turismo dell’Arcidiocesi di Siracusa e dalla Custodia della Catacomba di San Giovanni, dalla Pontificia Commissione di Archeologia Sacra e dall’Istituto Superiore di Scienze Religiose “San Metodio” e con il patrocinio del Comune di Siracusa e dell'Assessorato regionale all'agricoltura, sarà devoluto in beneficienza, in particolare ad un progetto dedicato agli immigrati che a migliaia sbarcano da mesi sulle coste siciliane e soprattutto ai tanti minori non accompagnati. 
Voci recitanti sono Lorenzo Maria Faletti, Marinella Scognamiglio e Doriana La Fauci, accompagnati dal flauto da Romualdo Trionfante.

"Strepitus Silentii" termina a Siracusa ma continua a Roma. La Pontificia Commissione di Archeologia Sacra ha chiesto alla Kairos di trasferire il progetto per tre serate eccezionali alla catacomba di San Callisto. L'appuntamento è per il 19-20-21 settembre.

Giorgio Bárberi Squarotti, allievo tra i più brillanti e illustri, con E. Sanguineti, del famoso Giovanni Getto, ha segnato un'epoca, come testimoniano i suoi molti libri di critica letteraria e di poesia; o, potremmo dire, per chiunque voglia conoscere il Novecento nelle sue inquietudini e contraddizioni e nei suoi inganni, quelli della storia e delle rapide, e talora improvvide, mutazioni sociali. 

Di  Bárberi abbiamo conosciuto l'ampia produzione poetica e critica, e proprio per quella poetica vorrei passare, rapidamente, prima di affrontare il recente Le varie verità del romanzo italiano edito da Bonaccorso editore di Verona.

Debbo dire che mi ha sempre colpito, di questo amico e Maestro, dotto e di grande dottrina, la sua poesia costruita su sequenze rapide intense inquietanti, quelle che riguardano le vicende della vita, così da attraversare la Storia con la leggerezza di un "racconto", che spesso sembra reggersi sul mito o nel quale il mito si confonde con la Storia e viceversa. E tutto questo, egli fa attraverso un avvincente "racconto" esopico, specie quando, pure attraverso sovvertimenti linguistici (la tensione già nei legami logico-sintattici), da lapsus, che toccano il grado alto dell'intensità espressiva e la ricca carica di significazioni che configurano la realtà umana come celata tra le astuzie di un sottile gioco ironico e giocata su avvenimenti che coesistono con l'elemento antropologico, animale, vegetale: quasi che ogni cosa, il poeta, voglia convogliare nella grande e mai risolta problematica esistenziale.

In breve, il poeta. È invece più avventuroso addentrarsi nel labirinto della sua produzione critica, già a voler considerare soltanto il Novecento. Non va infatti dimenticato che il grande critico è un impeccabile frequentatore della parola; e lo è stato molto a lungo soprattutto da direttore della Redazione lessicografica del Grande dizionario della lingua italiana di Salvatore Battaglia, edito da U.T.E.T..

L'autore, la cui conoscenza abbraccia un arco di storia della Letteratura, che va da Dante ai nostri giorni, nel recente ponderoso e ricco volume di saggi, riprende il discorso, ampliandolo e approfondendolo, sui maggiori narratori e poeti italiani del Novecento. Per intenderci, da Pietro Jahier a Gozzano a Pavese e tanti altri ancora, concludendo con Gadda, Cavani, Meneghello. È una lunga sfilata dei grandi del secolo scorso: linguisti, filologi, narratori, filosofi; da Dossi al Devoto a Contini; da Montale a Testori a Pasolini; e poi Arbasino e D'Arrigo e Mastronardi; e ancora la lunga introduzione a Fenoglio, Soldati, Vassalli, attraverso i quali il lettore può visitare il mondo e viverne tutto il tragico. L'accortezza del critico è nel concepire una lucidità di scrittura che accompagni il lettore per le strade del mondo, per meglio evidenziare la pena storico-esistenziale dell'uomo della terra, in ogni luogo e tempo.

Delle Resultanze di Jahier,  Bárberi Squarotti mette in evidenza la "serietà" della satira nei confronti del personaggio protagonista, Gino Bianchi, escludendo la "beffa", proprio perché esalta la pochezza e la miseria spirituale del burocrate. Jahier è pretesto, per il grande critico, di un discorso ampio e approfondito che si richiama ad autori come Bergson, Nietzsche, Dostoevskij, Slataper, Papini, Soffici (siamo negli Anni Venti del Novecento), d'Annunzio, Rebora, oscillando tra Dio e il "demiurgo dell'età borghese" fondata sulla Burocrazia più che sulla misericordia divina.

 

Ci sembra di grande interesse l'interpretazione che dà Bárberi del diario di Pavese come l'opera nella quale si conclude la vita, e dunque è la testimonianza ultima di un travaglio finale combattuto tra pazienza e disperazione, come prova Il mestiere di vivere; insomma, il diario prepara il suicidio e segna il fallimento del "mestiere" di vivere. In esso c'è già il tragico che ritroveremo nei Dialoghi con Leucò attraverso l'accostamento al mito e la condivisione delle tragedie greche. E tuttavia, Bárberi dimostra come la scrittura sia in grado di vincerla sulla vita. O – ci chiediamo – a vincerla sulla vita e sulla scrittura è il tragico? A rifletterci, tanti dei suoi personaggi non sono che le tessere di un mosaico nel quale si finisce per contemplare la morte per suicidio, il gesto estremo (metafisico?) che conduce alla vera conoscenza. È evidente, siamo di fronte a una critica filosofico-letteraria con la quale viene indagato il destino di vita e di conoscenza dell'uomo. Una conoscenza con la quale, allo stesso tempo, si può misurare il rapporto con gli altri grandi della letteratura - dalla classicità al Novecento -, da Esiodo a Pascoli e poi a Pavese, d'Annunzio, Moravia, laddove il suicidio si identifica nell'arte, che diviene gesto della vita, come d'altronde accade nei pirandelliani Sei personaggi in cerca d'autore.

Bárberi, in questo libro, ha dedicato pagine di grande profondità a personaggi delle Langhe e certo, dopo Pavese, non poteva mancare Fenoglio, cioè La malora e dunque il paesaggio; ma come geografia del mondo. Al di là della realtà nuova che segue alla seconda guerra mondiale, il romanzo non contempla la realtà langarola, alludendo piuttosto al male di vivere così come accade ne I malavoglia di Verga: ciò sta a dimostrare, ancora una volta, che ogni luogo, per Bárberi, ha sempre la faccia della geografia del mondo, e in questo senso La malora contiene la geografia del mondo. 

Di grande interesse il capitolo Introduzione a Gadda, nel quale il maestro avverte che con  Quer pasticciaccio brutto de via Merulana inizia uno sperimentalismo attraverso la "deformazione e trasgressione della lingua" che introduce in letteratura la neoavanguardia. 

C'è, in tutti questi saggi di Bárberi, la rievocazione di un mondo ormai lontano - i primi decenni del Novecento -, che fa risaltare la differenza con la realtà odierna deformata e ferita dalla civiltà industriale che tende a cancellare l'etica della ruralità fatta di memoria e di affetti, che ben albergavano nel cuore della civiltà contadina e, dunque, nella paesanità, che è sempre autentica.

Siamo al cospetto di un'opera costruita su una conoscenza ampia e minuziosa, in grado di tessere una rete di riferimenti e accostamenti passando per i maggiori autori del nostro Novecento e darcene, al contempo, una visione di assoluta unicità e grandezza.

 

Giovanni Occhipinti

Domenica 7 settembre dalle 19,30 la quindicesima edizione della “Rassegna dei sapori”, a San Giacomo

 

Sabato, 30 agosto 2014 – Nuovo appuntamento, a San Giacomo Bellocozzo, frazione rurale di Ragusa, con la Rassegna dei sapori. 

Obiettivo: valorizzare le tipicità degli altipiani iblei. 

L’associazione culturale “Il Tellesimo” propone, per domenica 7 settembre, la quindicesima edizione della Rassegna dei sapori dell’entroterra ibleo che, programmata, come sempre, per la prima domenica del mese di settembre, si terrà in una cornice rurale di rara bellezza, a partire dalle 19,30, andando avanti per l’intera serata. 

Con il sostegno del Comune di Ragusa, Confagricoltura, e sponsor privati, la “Rassegna dei sapori”, anni fa, è stata una delle prime, a livello territoriale, a vedere la luce con un intento ben definito: proporre la gastronomia peculiare dei nostri posti. La degustazione di ricotta calda, di legumi, di mostarda e, ancora, del pane di casa oltre a “ficumori” (ficodindia), “mpanatigghi” e altri dolci tipici di questa porzione dell’area iblea, è destinata a dare vita ad un momento speciale riservato a tutti i visitatori.

“Anche quest’anno, forse più che nelle precedenti edizioni –dice il portavoce dell’associazione “Il Tellesimo”, Mario Chiavola– punteremo sulla freschezza e sulla genuinità dei prodotti all’insegna del chilometro zero. Vogliamo associare i sapori alle essenze speciali del posto in cui si tiene la nostra rassegna. 

Vogliamo stuzzicare la fantasia gastronomica di chi viene a trovarci ancora una volta e di chi, invece, decide di scegliere la nostra rassegna per la prima volta. Ci stiamo organizzando al meglio anche dal punto di vista logistico per cercare di fornire maggiori risposte a quanti intendano godere appieno delle bellezze di questa parte del territorio comunale di Ragusa. L’appuntamento è, come sempre, sullo spiazzale antistante la parrocchia. Stiamo organizzando un momento piacevole per trascorrere qualche ora all’insegna della più sana spensieratezza”.

Anniversario della Lacrimazione di Maria a Siracusa: 29 agosto - 1 settembre

Siracusa, 28 agosto 2014 – Entrano nel vivo domani le celebrazioni per il 61° Anniversario della Lacrimazione di Maria a Siracusa.
Domani, primo giorno della Lacrimazione (29 agosto-1 settembre), l'Arcivescovo di Siracusa Mons. Salvatore Pappalardo presiederà la celebrazione eucaristica alle ore 8.00 all'Oratorio in via degli Orti. 

Subito dopo l'Arcivescovo dedicherà una via a Mons. Ottavio Musumeci, primo segretario pro-erigendo Santuario.
Alle ore 18.00, raduno dei fedeli delle comunità parrocchiali del Vicariato di Palazzolo in via degli Orti – Processione con il Reliquiario verso il Santuario. Alle ore 19.00 Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta da S.E. Marcello Semeraro, Vescovo di Albano, e concelebrata dai presbiteri delle comunità parrocchiali del Vicariato di Palazzolo. Saranno presenti anche le dame, i barellieri e gli amici dell’Unitalsi e il gruppo diocesano “Movimento Apostolico Ciechi”.
Alle ore 21.30 Sport e fede "Pedalando nella storia con Maria", con la partecipazione della compagnia teatrale Comica di Siracusa (raduno ai piedi della scalinata della Basilica a partire dalle 21.00); alle ore 21.30 tradizionale pellegrinaggio della Parrocchia San Tommaso Apostolo al Pantheon guidato dal parroco padre Paolo Manciagli.
"Gesù ci invita a non piangere e lo chiede attraverso il pianto di sua Madre - ha scritto l'Arcivescovo nel suo messaggio -. L’appello a non piangere evidentemente presuppone le varie situazioni di dolore e di sofferenza in cui versano molte delle nostre vite. Non si tratta di un superficiale invito a dimenticare le difficoltà o a soprassedervi, ma a volgere con speranza lo sguardo ad una via d’uscita dalle strettoie della sofferenza: la gioia del Signore che diventa la nostra forza".

Chiaramonte Gulfi, 28 agosto 2014 – Zuppà  sta per zuppa, miscela di più ingredienti. Questa è la “tre giorni” di eventi , dal 4 al 6 settembre,  che la Consulta dei Giovani, con il patrocino del Comune di Chiaramonte Gulfi e la collaborazione del Consorzio Chiaramonte, ha preparato per animare la cittadina montana. La manifestazione, alla sua prima edizione, è stata presentata in una conferenza stampa alla presenza degli assessori comunali, Christian Gatto Schembari e Alessandro Cascone, rispettivamente alle Politiche Giovanili e al Turismo, nonché del Presidente della Consulta dei Giovani; Giancarlo Catania e del suo Vice , Francesco Scollo. 

 

In questa miscela di giochi, arte, maschere e gusto tutti avranno modo di ritrovarsi in più eventi. 

Il via sarà dato alle ore 20.30 di giorno 4 settembre. 

Nel primo giorno i protagonisti saranno i giochi, in ogni sua sfaccettatura, con la trasformazione del centro cittadino in una grande “sala giochi”. 

Il giorno successivo lo stesso spazio urbano ospiterà “Arte in Strada” con mostre, decorazioni artistiche, cortometraggi. 

Nella giornata conclusiva del 6 settembre sarà in scena il “Carnevale Estivo”.

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