Spettacolo
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Nel nuovo CD del maestro Peppe Arezzo vince l’Amore…

 

#Ragusa, 4 dicembre 2015 – Sì, a volte capita che un auditorium strapieno si emozioni fin dalle prime battute in uno spettacolo di parole e musica in cui il sipario apre con.. “….cercando il vento, inseguendo questa promessa del vento in faccia e pensieri puliti che voglio e aspetto sempre. All’improvviso ho preso a correre e a ridere senza più dubbi, insicurezze, gonfio solo di speranze. La cosa ha cominciato presto a farsi più semplice, l’aria fresca..il tempo si è fatto leggero. All’improvviso ho preso a correre senza toccare terra”. E una parte dell’ l’incipit di “Pianificio”, 14 composizioni solo per pianoforte che il maestro Peppe Arezzo ha riunito in un CD presentato ieri all’auditorium della scuola dello Sport. 

Un incipit recitato e scritto dal fratello Michele che ha interpretato i pensieri del maestro durante questo “ travaglio”  durato un mese  prima della  composizione dei bellissimi brani che compongono questo cd, fatto di emozioni, di amore, di parole. Sono le parole, infatti,  quelle  che come d’incanto anticipano ogni brano e  fanno immergere il fruitore nell’atmosfera del suono in cui colori, sensazioni, visioni si traducono in musica, fluida, leggera ora incessante, ora aerea che fa fatica a “Toccare terra” perché scorre tra i tasti, anzi saltella. 

Il maestro Peppe Arezzo pare ami suonare sulla parte sinistra della sua tastiera, è lì che trova l’ispirazione, la sua dimora. L’altra parte quella in cui i tasti si fanno acuti, e a volta striduli, gli appartiene  poco se non per una toccata e fuga, per scuotere un’emozione , quando capita alla sua maniera. Anche il suo sgabello non sta proprio al centro del pianoforte ma  tre quarti a sinistra. Il suo estro è anche lì. 

Nelle sue spalle arricciate a guscio per contenere il piacere del suono, nel suo dimenarsi sullo sgabello se la foga di suonare è incontenibile, nel suo ridere e guardare fisso la sua bimba mentre le dedica una canzone che la stessa gli ha ispirato guardandolo negli occhi e sussurrando parole tra un anelito di fiato e un bacio. Ed è tutta la sua famiglia che, come ha sottolineato il maestro, gli da la forza ed ispirazione. 

La sua è una famiglia di artisti dal fratello Michele, alla moglie Emanuela Curcio ai figli tra cui Nico che ha registrato il CD, “ha premuto il REC”- dice il maestro con orgoglio- e da altri di contorno speciali ed essenziali non solo per la registrazione ma anche per la grafica del cd o semplicemente per stare seduti, anzi accovacciati a terra davanti a lui per dare il primo giudizio su una composizione che sta per nascere. 

La famiglia c’è come nel più bello dei romanzi veristi e questa nuova avventura musicale del maestro Peppe Arezzo ne porta tutte le impronte, i retaggi e l’amore che la animano!

Un secondo spettacolo, vista la gente rimasta fuori dall’auditorium ieri sera, sarà eseguito mercoledì 9 dicembre sempre alle 20:30 alla Scuola dello Sport.

 

Giovannella Galliano

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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