Religione
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Siracusa, 29 aprile 2016 – Torna a suonare, dopo 30 anni. Un concerto unico che riprende in parte il programma del primo concerto del 1914. 

Oltre dodici mila componenti, dotato di 36 registri, per un totale di 2308 canne, che hanno dimensioni dai 5,50 metri di altezza fino ai 2 cm, l’organo della Cattedrale di Siracusa domani sera, sabato 30 aprile, alle ore 21, sarà inaugurato con un concerto del maestro Diego Cannizzaro.
La serata sarà aperta da mons. Giuseppe Greco, presidente del Capitolo Metropolitano.
Una introduzione teologica, alla quale seguirà l’intervento di Antonio Bovelacci, che insieme al figlio Alessandro, ha restaurato il prezioso strumento realizzato dai maestri artigiani Michele e Agostino Polizzi nel 1913. Un restauro durato poco più di due anni. 

Rita Drago Mortellaro si è occupata invece del restauro della cantoria, in particolare il prospetto ligneo settecentesco.
Prima del concerto sarà proiettato un video, curato da Fabio Fortuna, che ripercorre l’intero restauro: l’organo è stato smontato e rimontato in un laboratorio all’interno della Curia. Poi rismontato e montato al suo posto, accanto l'altare maggiore. 

Tre le fonti di finanziamento: il 60 per cento la Regione Siciliana, il 25 per cento la CEI e la restante parte è stata coperta con i proventi che derivano dalla fruizione turistica della Cattedrale. L’organo della Cattedrale di Siracusa è il secondo per grandezza della produzione Polizzi. 
Porta il numero di catalogo 52. Come scrivono i collaudatori dell’epoca si tratta di una vera e propria opera d’arte. Lo strumento è composto di due tastiere, di 58 tasti cadauna, e di una pedaliera di 27 pedali. 

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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