Religione
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Ragusa, 19 ottobre 2016 – Il vescovo della diocesi di Ragusa, mons. Carmelo Cuttitta, ieri pomeriggio, nella cappella dell’ospedale Civile, ha celebrato un momento dedicato a San Luca Evangelista, caratterizzato da un percorso giubilare rivolto ai medici e agli operatori sanitari. 

Il rito religioso, promosso dall’Ufficio diocesano per la Pastorale della salute, è stato caratterizzato anche dalla presenza del prefetto di Ragusa, Maria Carmela Librizzi. 

Hanno celebrato il direttore dell’Ufficio diocesano, don Giorgio Occhipinti, e il cappellano ospedaliero del Paternò Arezzo, don Salvatore Giaquinta. 

“San Luca è il patrono dei medici – ha detto il vescovo Cuttitta – ma è anche il patrono degli artisti. L’evangelista Luca è l’autore del terzo Vangelo ed è anche l’autore degli Atti degli apostoli La sua figura è molto significativa perché è stato vicino all’apostolo Paolo e da lui ha appreso molto, soprattutto la capacità di esprimere la fede in Cristo. San Luca, in particolare, negli Atti degli apostoli racconta la prima comunità che cresce passo dopo passo. 

La tradizione attribuisce a San Luca proprio la protezione dei medici. E in questa occasione abbiamo avuto l’opportunità di incontrare alcuni dei medici ma soprattutto alcuni dei malati nei reparti. È una delle occasioni che il vescovo ha di poter visitare questi luoghi in cui la gente si ritrova sofferente, in cui forse ha perduto un poco anche la speranza, a motivo di malattie gravi che possono condurre purtroppo alla morte. 

La vicinanza di questo santo, che poi è un apostolo di Gesù Cristo ed è un discepolo del Signore, aiuta molto le persone a comprendere che la sofferenza va accettata; vanno, da parte dei medici, procurate tutte quelle cure necessarie per la guarigione, quando è possibile, e quando ciò non è possibile la vita delle persone va accompagnata con tutte quelle iniziative, quegli accorgimenti che aiutano le persone ad andare avanti in maniera dignitosa sino a quando non scocca la nostra ora di andare incontro al Signore”. 

Al termine è stato lanciato uno speciale augurio rivolto ai medici e agli operatori sanitari. “A ciascuno di loro – è stato detto – auguriamo di essere portatori di fede, servizio, gioia, speranza e amore”. 

Alla cerimonia religiosa hanno partecipato anche i volontari dell’AVO e i componenti della cappellania ospedaliera oltre ai componenti dell’Ufficio diocesano per la Pastorale della salute.

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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