Ragusa, 11 novembre 2019 – Un itinerario tra leggende, racconti del passato, storie d’amore e di fantasmi. Il tutto condito con una superba verve artistica.
È quanto si è avuto modo di apprezzare, lo scorso fine settimana, con lo spettacolo “Anime”, nell’intrigante location di palazzo Cosentini a Ragusa Ibla, per la regia di Rita Fuoco Salonia. La mise en scène ha fatto registrare la straordinaria partecipazione dell’attore ragusano Massimo Leggio, insieme agli altri attori Simonetta Cuzzocrea, Alida Di Raimondo, Francesca Morselli, Pino Migliorisi, Giovanni Peligra, Catherine Mezzasalma, Dario Guastella, Luca Burgio.
Una rappresentazione teatrale del tutto innovativa, itinerante, a tratti thriller e spaventosa, a tratti riflessiva e fantastica. Lo spettatore ha avuto modo di lasciarsi trasportare in una dimensione altra, tra reale e surreale e in un’altra epoca, un’epoca lontana ma ancora viva, attraverso i racconti di anime vaganti tra le stanze del palazzo. La leggenda di una bambina spettrale, di una donna abbandonata, di una prostituta, di un omosessuale, rese ancora più accattivanti dal gioco di luci e di ombre proiettate nelle pareti, da porte che si sono aperte e poi richiuse come per magia, dalle voci nelle stanze vicine, rumore di passi e la percezione di presenze tra gli spettatori.
«Anime è uno spettacolo che prende spunto da storie di fantasmi e non solo – dice la regista Rita Fuoco Salonia –Tratta storie di anime trapassate, e sono partita da queste storie per parlare di altro, ad esempio dell’amore, ma soprattutto ho voluto puntare su questo: far riflettere lo spettatore sulla possibilità che due dimensioni possano esistere simultaneamente, specchiandosi. E in questo specchiarsi, talvolta si può intravedere e riconoscere qualcuno in un altro tempo e in un’altra dimensione».
«È una bellissima esperienza per me e penso anche per il pubblico, – commenta a caldo l’attore Massimo Leggio –. Come nelle migliori leggende, c’è un inizio e una fine, ma il finale in questo caso è aperto, lasciato alla libera interpretazione. Tutte le anime durano per sempre, c’è una continuità nelle nostre vite, una ciclicità, la storia spesso si ripete, negli anni, nei secoli, nelle diverse epoche. Anime è un viaggio in questo spazio, alla scoperta di ospiti, che sono in realtà persone veramente esistite in passato, rimaste intrappolate in questo spazio. A guidare lo spettatore tra le avventure personali di queste anime c’è uno spirito guida, che interpreto, una guida appunto che cerca di legare queste storie, ponendosi lui stesso delle domande sul soprannaturale e su tutte le cose impalpabili che sfuggono alla logica».
«Abbiamo scelto come location per Anime l’intrigante palazzo Cosentini perché è un luogo ricco di storia, di leggende, – spiega l’organizzatrice dell’evento Bruna Natola. – Ci sono stati tanti momenti intensi durante la realizzazione dello spettacolo. Penso che chiunque è venuto qui sia rimasto colpito dal palazzo innanzitutto, dalle stanze, dai passaggi tra le pareti e dai racconti di queste anime. Da spettatrice mi sono sentita turbata ed affascinata allo stesso tempo, sia per il significato che la regista ha voluto dare all’intera rappresentazione, ma anche per le storie in sé!.
Lucia Nativo