Spettacolo
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Scicli, 7 marzo 2017 – La Serata di Pirandello, che ha segnato la chiusura, per quest'anno, della Stagione  Teatrale Kiwanis club Scicli, può essere archiviata come una pietra miliare fra tutti gli spettacoli proposti.

La scena si apre su una scenografia ridotta al minimo, appaiono solo dei paraventi bianchi coi quali gli spettatori si devono immaginare le varie stanze i vari ambienti, vi sono solo 4 sedie di quelle chiudibili, da giardino, nei paraventi son appoggiati di volta in volta una giacca, un vestito. 

Nella sua minimalità, ogni cosa ha la sua ragion d'essere, sia per l'utilizzo immediato, sia per ciò che suggerisce, come i gesti lenti, studiati di Rocco portano a pensare allo scorrere del tempo, all'inutilità dell'affanno. 

Tutto viene poggiato sulla Bravura di tre Attori - Laura Sfizio  Marta, Laura Giordani la madre e i tre personaggi maschili interpretati da Antonio Caruso che diventa quasi con naturalezza - Rocco, marito di Marta, Francesco, il padre della stessa Marta e Gregorio, amante letterario e poi vero di Marta.   

Il Lavoro viene guidato sapientemente dall'ottima Regia di Guglielmino.  

Quando un Attore  riesce a recitare con naturalezza vuol dire che è Bravo, quando riesce a cambiare tre ruoli, vuol dire che è Straordinario.

Pure le due Attrici hanno dato vita a una Marta colma di sfaccettature e a una Madre soffusa di  dolore e speranza, sempre a fianco della figlia.

 

Mi ritornano nelle orecchie le grida di Francesco che non accetta il comportamento vigliacco del genero, e gli occhi ancora vedono lo stralucio degli occhiali di Gregorio, simbolo della vanità di quell'uomo.

È questo vero Teatro, è questo il Teatro che a noi piace, è importante il Teatro che insegna la difficile arte del vivere.

Al termine si è svolto il sorteggio delle tre Opere D'Arte. 

l'Esclusa oggi viene riproposta in versione "Matinée" per i ragazzi delle scuole. Ragazzi buona lezione di Crescita.            

 

Donatella Carbonaro

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry