Ragusa, 4 dicembre 2014 – La rivolta “corale” contro il decreto retroattivo spuntato in questi giorni sull’IMU agricola, che ha coinvolto la nostra organizzazione ma anche professionisti ed amministratori locali sta dunque per ottenere un primo risultato: il rinvio della scadenza.
Il rinvio della scadenza, che con tutta probabilità sarà spostata a giugno del 2015 sarà però solo la prima mossa, perché anche i criteri utilizzati per individuare i nuovi contribuenti hanno bisogno di una revisione decisa se non vogliono andare incontro a un sicuro contenzioso.
Per definire la geografia dei pagamenti, infatti, il decreto ha diviso i Comuni in tre fasce, sulla base dell'«altitudine al centro», misurata cioè nel punto in cui si trova il municipio: l'esenzione totale sarebbe stata limitata ai Comuni con altitudine superiore a 600 metri, mentre fra 281 e 600 metri l'Imu avrebbe evitato solo i terreni posseduti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali e nei Comuni fino a 280 metri avrebbe invece coinvolto tutti.
Come dire che i terreni agricoli sono tutti ubicati nelle piazze principali dei Comuni…
Grazie da Confagricoltura a tutti i Deputati e Senatori del governo e dell'opposizione che hanno supportato la nostra legittima e sacrosanta rivendicazione.
Anticipiamo la disponibilità a concorrere alla ridefinizione dei criteri che dovranno rispondere a principi di equità e soprattutto buon senso.
Sandro Gambuzza (Confagricoltura)
Rinviata l'IMU sui terreni. Confagricoltura: «evitato pastrocchio»
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