Economia e Lavoro
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Sindaci in protesta, il sindaco di Pachino: «Se muore l’agricoltura muoiono le nostre città». Nato coordinamento di sindaci a sostegno dell’acquisto dei prodotti di eccellenza del territorio siciliano

 

Ragusa, 14 Marzo 2016 – «La crisi sta uccidendo migliaia di famiglie: l’Unione Europea ascolti il grido di disperazione dei nostri agricoltori». Nove sindaci hanno partecipato alla manifestazione di protesta svoltasi oggi per le strade di Pachino, una città che si è “fermata” in segno di protesta nel giorno in cui si riunirà il Consiglio d’Europa dei Ministri dell’agricoltura, e in cui il ministro dell’Agricoltura del Governo italiano, Maurizio Martina, chiederà l’attivazione delle clausole di salvaguardia previste nel trattato Euro Mediterraneo (UE-Marocco).

In marcia per le vie della città agricoltori, famiglie, studenti, sindacati, rappresentanti della diocesi di Noto e, al fianco del sindaco di Pachino, Roberto Bruno, c’erano anche Paolo Amenta, sindaco di Canicattini Bagni e vicepresidente regionale dell’Anci, Luca Cannata, sindaco di Avola e vicepresidente regionale dell’Anci, Orazio Scalorino, sindaco di Floridia, Giuseppe Mirarchi, sindaco di Portopalo, Ignazio Abbate, sindaco di Modica, Luigi Ammatuna, sindaco di Pozzallo, Corrado Calvo, sindaco di Rosolini e l’assessore all’Agricoltura di Noto, Nino Sammito. 

«Siamo di fronte – ha dichiarato Bruno – ad una vicenda complessa e difficile, che richiede risposte innovative, intelligenti e a più livelli. Oggi siamo qui a sostegno della dignità di chi lavora in agricoltura, a sostegno del reddito e del lavoro di queste famiglie. Ecco perché dobbiamo rimanere tutti uniti affinché l’Unione Europea possa ascoltare le richieste dei nostri agricoltori, ovvero l’attivazione delle norme di salvaguardia e revisione degli accordi euro-mediterranei, la moratoria dell’importazione dei prodotti agricoli extracomunitari in attesa di una rivisitazione degli attuali accordi con i paesi extraeuropei per tutelare le nostre coltivazioni e allevamenti in attuale crisi di prezzi di vendita all’ingrosso, l’attivazione di misure anticrisi immediate e di medio termine attraverso una preventiva e forte contrattazione con l’UE, sostegno a favore dei produttori agricoli italiani, uniformità degli standard fitosanitari ai parametri europei dei prodotti provenienti dai paesi terzi e il riconoscimento dello stato di crisi. Se muore l’agricoltura muore la Sicilia, muoiono le nostre città». La proposta del sindaco Bruno, che sarà inviata all’Anci, l’Associazione nazionale dei comuni italiani, sarà quella di puntare al sostegno dell’economia siciliana «attraverso ha spiegato Bruno - l’acquisto dei prodotti di eccellenza del nostro territorio». 

Ignazio Abbate, sindaco di Modica, ha parlato del mondo agricolo come «perno dell’economia siciliana – ha spiegato Abbate – e la crisi strutturale che sta mettendo in ginocchio il comparto è data da provvedimenti legislativi, nazionali ed europei. Spero che il grido di disperazione dei nostri agricoltori possa essere ascoltato».

«Porto con forza – ha dichiarato Paolo Amenta, sindaco di Canicattini Bagni - il sostegno di 390 comuni siciliani. La responsabilità di questa crisi è di chi non ha saputo guidare la macchina per far diventare il settore agricolo produttore di ricchezza. Rivendichiamo una posizione di prestigio e l’attenzione di una classe politica che deve decidere cosa vuole fare di questo territorio e dell’agricoltura». 

«Una battaglia – ha detto Luigi Ammatuna, primo cittadino di Pozzallo -, di fondamentale importanza. Le istituzione di ogni grado conoscono già il dramma che stanno vivendo i nostri agricoltori, ma c’è bisogno di scendere in strada per manifestare il malessere». 

Giuseppe Mirarchi, sindaco di Portopalo, ha espresso solidarietà a tutto il comparto. «La sinergia tra istituzioni e operatori – ha voluto sottolineare Mirarchi – è l’unico strumento per raggiungere l’obiettivo di far emergere le esigenze di un territorio». 

Per Corrado Calvo, primo cittadino di Rosolini, la situazione di crisi è «drammatica – ha sottolineato Calvo – e ha necessità di essere risolta attraverso azioni immediate, urgenti e indifferibili. Quando un sistema va in crisi, trascina con se tutti gli altri settori economici. Noi sindaci siamo al fianco degli agricoltori per affermare le loro ragioni, che sono le ragioni di un intero territorio». 

«Siamo stanchi – ha detto Luca Cannata, sindaco di Avola - di ascoltare le stesse parole: vediamo un’Europa distante e che fa tutt’altro rispetto alle esigenze di tutela che hanno i nostri prodotti. Siamo pronti ad azione eclatanti e a portare avanti battaglie contro le norme svantaggiose per il territorio». 

«Massima attenzione – ha dichiarato Nino Sammito, assessore all’Agricoltura di Noto -, nei confronti del mondo agricolo. Se si ferma l’agricoltura si blocca il sistema produttivo». 

Per il sindaco di Floridia, Orazio Scalorino, il blocco del comparto agricolo «rischia – ha detto Scalorino – di causare gravi conseguenze. Bisogna avviare una fase di proposta, che parte dal basso,  a tutela del settore». 

 

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