Religione
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Ragusa, 13 dicembre 2021 — Mercoledì 15 dicembre, nella Cattedrale dedicata a San Giovanni Battista, alle 18.30 la Santa Messa celebrata dal vescovo Giuseppe La Placa per il centenario dalla fondazione della prima Conferenza di San Vincenzo a Ragusa.

 

Sono trascorsi i primi cento anni, un secolo di storia, dalla fondazione della prima Conferenza di San Vincenzo De Paoli a Ragusa. Costituita nel 1833 a Parigi dal Beato Federico Ozanam, l’Associazione, cattolica ma laica, è da sempre attenta ai soggetti più deboli, poveri, anziani, ammalati, carcerati e, in generale, chiunque soffra per qualsiasi ragione.

 

In tutti questi anni la povertà ha cambiato volto, perché ora non veste più abiti logori, ma si nasconde dietro a fragilità economiche e sociali. I volontari ragusani, che oggi sono più di 160, hanno saputo rinnovare mezzi, attività e metodi, pur rimanendo saldamente ancorati a quei principi che ispirarono i fondatori.

Sarà il Vescovo di Ragusa, Mons. Giuseppe La Placa, a celebrare la Santa Messa, mercoledì 15 dicembre alle ore 18.30, nella Cattedrale dedicata a San Giovanni Battista. Nel corso della funzione, animata dagli stessi volontari vincenziani, verrà ricordata la nascita della prima Conferenza di San Vincenzo De Paoli nel territorio di Ragusa. Nell’occasione, i nuovi soci leggeranno pubblicamente l’atto di impegno. Al termine della funzione, che si concluderà con la recita della preghiera del vincenziano, la vicepresidente nazionale Maria Guglielmina Trovato ringrazierà personalmente i volontari e verrà data lettura di un messaggio del Presidente della Federazione Nazionale Antonio Gianfico. A seguire, un momento di condivisione, presso i locali del Centro Pastorale. 

Si compiono così i primi cento anni di carità della Società di San Vincenzo De Paoli di Ragusa: con riconoscenza al passato e lo sguardo proiettato alle nuove sfide del futuro, camminando insieme, verso i prossimi traguardi, sempre al servizio nella speranza.

 

Alessandro Ginotta

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

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