Cultura
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Iniziativa culturale a Ispica 

Ispica, 22 novembre 2018 – Cinema, vino e cibo. Una triade che viaggia nel tempo e nella storia dell’uomo, ma soprattutto è un impareggiabile connubio tra emozioni cinematografiche e piaceri della tavola. Cosa ne pensano i giovani studenti? L’idea, sposata dalla Società ispicese di storia patria, ha suscitato tanto interesse ed entusiasmo da coinvolgere l’Istituto di istruzione secondaria superiore “G. Curcio” di Ispica (Rg) ad indirizzo enogastronomico e ospitalità alberghiera.

La Sicilia ha nel cibo e nel vino la sua punta di eccellenza e proprio per questo l’itinerario culturale, già pianificato con l’istituto ispicese per il corrente anno scolastico, prevede come primo incontro quello inerente alla “Cultura del vino e del cibo” passando per il cinema. Come dire, mettere insieme un’arte “giovane” come il cinema con una sorta di artigianato millenario, come quello praticato per ottenere il vino.

La storia della civiltà coincide, sotto molti aspetti, con la storia del vino. Rimedio curativo, sorta di lubrificante sociale, talora sostanza stupefacente, bene prezioso e merce di scambio, il vino assume ben presto un ruolo multisettoriale: nei culti religiosi, nella farmacopea, nell’economia e nella vita sociale di molte civiltà antiche. Quando oggi sorseggiamo un bicchiere di vino ricapitoliamo la storia dell’uomo. Tutto ciò ha consentito, partendo da una singola specie di uva, di ricavare una gamma pressoché infinita di gusti e di bouquets.

Un percorso, dunque, sensoriale tra emozioni, sfumature olfattive e gusto il cui grande tema sarà il “Viaggio nel mondo del vino. Il vino nel cinema” che coinvolgerà, in particolare, gli studenti del settore enogastronomico nella mattinata di venerdì 30 novembre, presso l’Aula magna dell’Istituto “Curcio”. All’iniziativa saranno presenti due relatori d’eccezione: Vittorio Manganelli (già direttore dell’Università degli studi delle scienze gastronomiche di Pollenzo, in territorio cuneese, e autore di numerose pubblicazioni nel settore enologico) ed Alessandro Avataneo (autore, produttore e regista cinematografico e teatrale; docente di cinema e storytelling alla Scuola Holden di Torino), coautore con Manganelli del primo “Atlante del Vino Italiano” (2015). 

Giuseppe Nativo

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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