#Ragusa, 3 febbraio 2016 – “Crescere come persone con spirito critico”: questo l’augurio che la preside della Direzione Didattica “Paolo Vetri” ha rivolto oggi agli alunni che hanno ricordato a scuola la giornata della Shoah. Motivi logistici hanno fatto si che le attività potessero svolgersi solo alcuni giorni dopo la ricorrenza del 27 gennaio (Giornata della Memoria istituita nel 2005 per ricordare tutte le vittime dell’Olocausto). E’ stata, infatti, la nuovissima tensostruttura (fino ad ieri impegnata per altre attività d’istituto) ad ospitare tutte le classi quarte e quinte della Primaria per un momento di riflessione sulla Shoah che ha impegnato gli alunni in varie performances. Dal teatro-danza alla proiezione di filmati inerenti il più grande olocausto della storia alle letture, per non dimenticare quando nel programma di sterminio dei regimi nazi-fascisti furono inseriti ebrei , rom e altri gruppi definiti , da alcune menti malate, inferiori. A curare questa giornata sono state le insegnanti Carla Cavalieri, Mirella Salonia e Elisa Gurrieri, le quali si sono adoperate nella ricerca di testi, canti e video che hanno fatto parte del recital dei ragazzini di quarta e quinta classe. Ma anche i gli insegnanti di corso in questi giorni si sono impegnati nelle loro classi a far conoscere agli alunni questa brutta pagina di storia e abituarli al ricordo attraverso le letture ed i filmati.
“Oggi siamo qui per non dimenticare la Shoah – ha detto la dirigente Beatrice Lauretta- e per ricordare quello che è successo. Certo la memoria è faticosa e a volte si fa prima a non ricordare . Ma è importante conoscere cosa è accaduto per non dimenticare. Purtroppo le notizie che arrivano dai telegiornali anche in questi giorni ci fanno tremare le vene ai polsi perché ci fanno pensare che la possibilità che si ritorni a tempi di barbarie come quelli è sempre possibile. Nel 1938 l’ Italia si è macchiata della discriminazione razziale e furono emanate delle vere e proprie leggi che furono subito applicate anche nella scuola. A bambini come voi è successo di colpo di non poter più frequentare la scuola perché ebrei e così anche per gli insegnanti. Loro non avevano nessuna colpa. E’ difficile oggi pensare che tutto questo è successo non 1000 anni fa ma solo 70 anni fa. Oggi ricordiamo questo periodo, per far si che nessuno per ragioni razziali possa essere considerato inferiore, un sotto uomo. Gli ebrei allora, infatti, erano considerati tali: degli esseri intermedi tra l’uomo e la bestia e per questa assurda motivazione potevano essere eliminati. Non avevano fatto nulla. Ricordiamo anche la Shoah dei bambini che vide la morte di migliaia di piccoli , uccisi nelle camere a gas. Questo , cari ragazzi, è successo in Europa, dove c’era già una civiltà evoluta. Eppure tutto questo è stato possibile . Riflettiamo su queste cose e ricordate che lo studio della Storia è importante. Oggi siamo qui per questo.”
I ragazzi hanno partecipato con grande attenzione dimostrando di aver assimilato il senso di questa giornata. La lettura di alcuni brani del libro di Primo Levi “Se questo è un uomo” li ha visti avvicendarsi ai microfoni con commozione. L’epopea vissuta da Levi in prima persona, dalla sua deportazione alla liberazione è stata per loro una testimonianza molto forte che difficilmente dimenticheranno. Quei “sommersi” e quei “salvati” hanno lottato entrambi per la sopravvivenza ma chi ce l’ha fatta non è stato più fortunato perché porta con sé il peso di quelle atrocità.
Giovannella Galliano