Cultura
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Ragusa, 28 aprile 2016 – Accrescere le competenze linguistiche, favorire l'integrazione e la conoscenza delle diverse culture: sono questi i principali obiettivi  del Progetto Erasmus Plus – Acting 2  Speak English a cui partecipano alcuni alunni dell'Istituto Tecnico “Fabio Besta” e  studenti stranieri, in questi giorni a Ragusa, provenienti dalla Turchia,  Polonia, Bulgaria e Romania. Nell'ambito del ricco programma che si svilupperà per circa una settimana con visite guidate alla scoperta di Ragusa Ibla, del Castello di Donnafugata  e delle città barocche del territorio ibleo,  è stata fatta rientrare anche una visita al Comune di Ragusa. Nell'aula consiliare di Palazzo di Città gli studenti, accompagnati dalla dirigente scolastica dell'Istituto “F. Besta”, Antonella Rosa e dai docenti Giovanni Iacono e Piero Dimartino, referenti del progetto, sono stati ricevuti dal sindaco, Federico Piccitto e dall'assessore alla pubblica istruzione, Gianluca Leggio. 

Nel corso del cordiale incontro  il primo cittadino  oltre a rivolgere  il saluto di benvenuto agli studenti ha parlato della grande occasione che viene offerta loro, partecipando al progetto Erasmus Plus – Atcting 2 Speak English,  di scoprire nuove culture aumentando nel contempo la conoscenza delle lingue straniere. Anche l'assessore alla pubblica istruzione, Leggio ha voluto sottolineare quanto sia importante studiare  la storia e le tradizioni dei luoghi che si visitano  utili alla crescita culturale di ogni persona.

Il dirigente dell'Istituto “F. Besta”, Antonella Rosa ed i referenti del progetto, Iacono e Dimartino, hanno quindi invitato alcuni degli studenti ospiti ad intervenire per esporre le loro impressioni di queste esperienza nella terra iblea. I giovani si sono mostrati entusiasti delle diverse attività programmate che stanno vivendo a stretto contatto con i coetanei ragusani, giornate ricche anche di intensi momenti di socializzazione. 

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry