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  • Rubrica: Ragusanità

Ragusa, 3 febbraio 2021 — Una settimana fa abbiamo pubblicato un articolo sul macco di fave, piatto ragusano poverissimo epperò, come abbiamo appreso dal Corriere della Sera, molto apprezzato. Anche dalla celebre coppia Alberto Moravia ed Elsa Morante (potete, voi giovani, non crederci, ma mezzo secolo fa erano, questi due scrittori, celebri quanto oggi i vostri Fedez e Ferragni).

Letto l’articolo, il mio amico Bruno Occhipinti ha subito attivato le papille gustative e quindi, lui ragusano purosangue, ha preparato una consistente porzione del macco fatto col celebre legume (lui usa condirlo col migliore olio vergine d’oliva, proveniente da Chiaramonte Gulfi, con vegetali vari e soprattutto arricchisce con un cadduozzu di salsiccia affumicata).

Poteva finire li. E invece il buon Bruno si è messo a riflettere sul mio articolo, sul ruolo dei cibi poveri nella sopravvivenza dei nostri avi, sull’importanza di nutrirsi in maniera sana et cetera et cetera.

Non passa un giorno che l’amico, in una uggiosa domenica pomeriggio dell’altopiano ibleo – non è una notizia –, ritiene di ammazzare un’oretta di tempo con la Settimana Enigmistica. Il settimanale di giochi che «vanta innumerevoli tentativi di imitazione». Inizia con le cosette (unire i punti) poi i rebus (prima i facili poi quelli più complessi) e infine arriva alle classiche parole crociate. In uno schema di quelli da metà pagina, a firma Pedreschi, inizia a inserire lettere e vocali in orizzontale come in verticale. Giunto a metà circa della popolazione dello schema, trova, al 13 verticale, la seguente definizione: “[Scaccia     ]: gustosa focaccia siciliana che può essere farcita con verdura, patate, formaggio, olive, salsiccia”, otto lettere.

Per Bruno, ‹ragusanissimo›, è stato facile rispondere: “[R A G U S A N A]”. Perfetto.

Adesso, io che temevo di rovinare antichi equilibri campanilistici sostenendo che a noi ragusani dare del “MANGIAMACCO” con accezione dispregiativa non ha più senso, debbo temere ancor di più che sottolineare come la scaccia sia ragusana e, non ne abbiano a male gli amici del circondario, non anche di altre città-cittadine-paesoni-paeselli-villaggi-borghi?

Non lo dico io, ma la Settimana Enigmistica, che in fatto di cultura e patrimonio collettivo italiano è il massimo, al pari della Treccani e del Sole24Ore. Si guardi bene la foto che pubblichiamo a corredo. E saluto perché ho da impastare lo sfuogghiu (e qui si fermano le sfere).

 

Saro Distefano

 

Nota redazionale: qualche volta piegheremo lo sfuogghiu e il cadduozzu. Pazientate, qualcuno dei mangiamaccu vi accontenterà :-)

 

 

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry