Ragusa e dintorni
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Ragusa, 10 giugno 2019 – Divertirsi con poco è possibile, e lo hanno dimostrato tutti i partecipanti alla prima edizione della “Wacky-Race”, la gara di auto a spinta, svoltasi domenica 5 giugno a Ragusa, in viale dei Platani, che, per l’occasione, si è trasformata in una straordinaria pista colorata.

Quindici concorrenti, provenienti da Ragusa, Comiso, Caltagirone, Chiaramonte, hanno realizzato quindici auto senza motore, carrozzate nella maniera più improbabile e inusitata, le quali hanno retto nella maniera migliore sia ai numerosi ostacoli predisposti allo scopo di evidenziarne le peculiarità sia alle sollecitazioni degli organizzatori coadiuvati dalla consulenza della “Toschi Team” e in collaborazione con don Marco Diara, parroco della chiesa del Sacro Cuore.

«Tutti i ragazzi partecipanti hanno dato sfogo alla loro fantasia, sia per costruire la loro auto sia per i costumi”, ha commentato Elisa Scrofani della Toschi Team. “È proprio la fantasia il motore di tutto. Spegniamo il cellulare, alziamo lo sguardo e divertiamoci. Questo è il messaggio che vogliamo trasmettere con questa manifestazione».

«Wacky Race è un torneo particolare – ha detto don Marco Diara –. Si tratta di una gara di veicoli a spinta, quindi senza motore. La bellezza è proprio questa: coloro che spingono il mezzo diventano il motore dello stesso. Questa manifestazione è la prima in assoluto che siamo riusciti ad organizzare. Ma vogliamo far prosperare sempre di più eventi di questo genere, perché condividere e collaborare fa crescere l’intera comunità».

Alla fine della gara, sono stati consegnati tre premi: quello per la velocità, per la tecnica e per la bellezza.

Il premio per la velocità è andato alla squadra “Vacci Lisciu”, che ha fatto fermare il cronometro sul tempo migliore. Il premio per la tecnica è stato vinto dalla quattroruote denominata “Perla”, mentre il premio per la bellezza è stato assegnato alla squadra “Panzuni Anonimi”, che ha fatto rivivere la colorata auto primitiva dei “Flintstones - Gli Antenati” dell’omonima serie televisiva a cartoni animati degli anni ‘60. 

«Abbiamo trovato ispirazione nei cartoni animati dei Flintstones perché fin da piccoli siamo stati attirati dai colori dei loro abiti e dalla simpatia dei personaggi», hanno detto quelli del Team “Panzuni Anonimi. «È stato interessante creare i nostri stessi costumi e partecipare a questa competizione. Una domenica diversa che ci ha coinvolti sin dal primo istante. Ci siamo divertiti e siamo sicuri di aver fatto divertire anche chi ci guardava».

Lucia Nativo

 

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