Ragusa e dintorni
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Ragusa, 28 settembre 2014 – Avviato nei giorni scorsi il servizio di raccolta "porta a porta" di abbigliamento usato, scarpe ed accessori vari in tutte le zone della città.  

Personale della ditta che si occupa del servizio di gestione dei rifiuti, ha infatti già provveduto a distribuire appositi "sacchi trasparenti" insieme ai relativi opuscoli informativi, con l'indicazione dei materiali da inserire , come abiti da uomo, donna o bambino, biancheria per la casa, maglieria, cappelli, zainetti, scarpe, borse e cinture. I sacchi distribuiti sono di due le tipologie: quello per contenere indumenti destinati "al macero", per il vestiario da gettare, che sarà ritirato il prossimo 3 ottobre e quello per indumenti destinati "al riutilizzo", che sarà ritirato il 4 ottobre.

I sacchi vanno chiusi ed esposti entro le 17,30 nei giorni previsti per il ritiro che avverrà entro le ore 18. In caso di necessità, è possibile inoltre richiedere e ritirare gli appositi "sacchi trasparenti" direttamente nella sede della ditta "Busso", nella zona industriale. 

"La piena operatività del Centro Comunale di Raccolta di via Paestum - afferma il sindaco Federico Piccitto - è un tassello essenziale per la capillare diffusione e concretizzazione della strategia rifiuti Zero nella nostra città. In quest'ambito, peraltro, rientrano sia il già avvenuto avvio della bilancia pesa-rifiuti, che quello, prossimo, del mercatino del riuso. Una strategia che, però, per risultare pienamente efficace, ha bisogno della piena collaborazione e dell'impegno dei cittadini, che invitiamo quindi, come Amministrazione Comunale, a collaborare”.

 "Il recupero del materiale che può essere riutilizzato – spiega inoltre l'assessore all'ambiente, Antonio Zanotto - non rappresenta solo un importante fattore economico, ma anche un sistema utile per la piena tutela dell'ambiente. Un aspetto testimoniato dal fatto che, secondo le stime, un kg di abiti usati raccolti, ad esempio, riduce di 3,5 kg le emissioni di CO2 nell'aria e di 6.000 litri il consumo di acqua".

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry