Ragusa e dintorni
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Ragusa, 18 luglio 2014 – Una foto scattata per caso ma che mai come adesso può far capire a che punto si sia arrivati. 

È passato circa un anno dalle prime segnalazioni di comportamenti scorretti, atti vandalici e abusi in centro storico. In particolare il Laboratorio di Ragusa di Youpolis, aveva evidenziato episodi vandalici avvenuti sul sagrato della cattedrale di San Giovanni Battista. 

In quella nota dello scorso anno si chiedeva un innalzamento della vigilanza e la salvaguardia del posto, nonché il rispetto del divieto del gioco del calcio emanato nel 2012 ma che ancora oggi viene ignorato da tutti. 

La situazione si sta aggravando, con una scena immortalata praticamente per caso: la foto che adesso propiniamo, scattata da Michael Cabibbo del Laboratorio, parla da sola. E non è esattamente un episodio a sé stante. Passando per corso Italia, su piazza Matteotti, proprio davanti palazzo dell’Aquila, la sede del Comune, si possono spesso notare dei gruppi di ragazzi di età varia, dai dieci anni fino ai sedici almeno, che occupano la piazza appena ristrutturata utilizzandola come luogo d’incontro. Sicuramente una cosa buona, la piazza come momento collettivo. 

Ma in maniera sistematica, lo slargo dinanzi la posta centrale e la banca d’Italia si trasforma nel Maracanà di Rio de Janeiro. Si organizzano le squadre, si costruiscono le porte nella migliore maniera possibile, con zainetti in sostituzione dei pali (o, peggio, utilizzando le statue in memoria ai caduti) e si è pronti.

 Mancano solamente gli inni. In tutto questo, dobbiamo ricordare che il mondiale del centro storico non si ferma qua. Dobbiamo ricordare come piazza  SS. Salvatore diventi il “Massimino” e ricordare come il sagrato di San Giovanni Battista, fino alla sera scorsa, diventi San Siro anche durante lo svolgimento di eventi in cattedrale come messe e matrimoni, rischiando di colpire i fregi barocchi e anche le persone. Insomma, una mancanza di aree gioco libere in pieno centro che cammina a braccetto con la mancanza di educazione e responsabilità dei gruppi nella zona (che non sono formati solo da extracomunitari) e la mancanza di controlli da parte di chi ne ha la competenza. 

Relativamente al primo punto, la mancanza di aree libere in centro è un problema atavico. 

La villa Margherita andrebbe ripensata anche per inglobare la fascia di potenziali utenti che va dagli otto agli undici anni che non ha più voglia di andare sullo scivolo. E in più, per gli irriducibili del pallone magari andrebbe pensato la creazione di un mini campetto. Non si chiede certamente un nuovo stadio, ma sarebbe importante anche solo recuperare ed attrezzare un cortile tra i palazzi, come sono riusciti a fare nella parrocchia dell’Angelo Custode a Ragusa. 

E che dire del mancato rispetto dei monumenti? “La mancanza di “educazione alla bellezza” - spiega Stefano Vaccaro di Youpolis - non è un problema circoscritto ad una determinata generazione. E’ un problema che tocca sia i bambini che i genitori. 

La mancanza di consapevolezza  dell’importanza di una scultura,  che non è solo la statua del delfino del maestro Cappello nella fontana di piazza Matteotti assaltata come si mostra nella foto, ma che può essere una volta il portone della cattedrale di San Giovanni o “L’isola spaziale” del maestro Di Pasquale in piazza Malta a Marina per fare degli esempi, è un male che può essere sanato solo con l’educazione all’arte. Arte che non è solo il barocco inteso come i mascheroni o la cupola di San Giorgio a Ibla, ma arte nel suo complesso e nella sue sfumature più varie. 

Come abbiamo già dimostrato varie volte, l’arte e la cultura si ritrovano anche nelle attività dei più o meno giovani talenti che sviluppano le loro idee e la loro visione del mondo. Se gli educatori (genitori, docenti) parlassero più spesso dell’importanza dell’arte ci sarebbe sicuramente più rispetto del nostro patrimonio, innescando una corsa alla prevenzione volta alla salvaguardia e anche, perché no, allo “sfruttamento” a fini turistici di quanto abbiamo e che è di tutti”. 

Per quanto concerne la mancanza di controlli, non si può logicamente chiedere agli agenti di vigilare 24 ore al giorno. Ma possiamo facilmente ricordare ciò che abbiamo già proposto all’interno di un incontro del tavolo tecnico del centro storico: la creazione di un impianto di videosorveglianza che si traduce in un aumento di sicurezza in primis e avrebbe un effetto deterrente per le situazioni di questo tipo e per altre vicende.

 

Youpolis Ragusa

 

 

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Paul Valéry