Ragusa e dintorni
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Domenica 7 settembre dalle 19,30 la quindicesima edizione della “Rassegna dei sapori”, a San Giacomo

 

Sabato, 30 agosto 2014 – Nuovo appuntamento, a San Giacomo Bellocozzo, frazione rurale di Ragusa, con la Rassegna dei sapori. 

Obiettivo: valorizzare le tipicità degli altipiani iblei. 

L’associazione culturale “Il Tellesimo” propone, per domenica 7 settembre, la quindicesima edizione della Rassegna dei sapori dell’entroterra ibleo che, programmata, come sempre, per la prima domenica del mese di settembre, si terrà in una cornice rurale di rara bellezza, a partire dalle 19,30, andando avanti per l’intera serata. 

Con il sostegno del Comune di Ragusa, Confagricoltura, e sponsor privati, la “Rassegna dei sapori”, anni fa, è stata una delle prime, a livello territoriale, a vedere la luce con un intento ben definito: proporre la gastronomia peculiare dei nostri posti. La degustazione di ricotta calda, di legumi, di mostarda e, ancora, del pane di casa oltre a “ficumori” (ficodindia), “mpanatigghi” e altri dolci tipici di questa porzione dell’area iblea, è destinata a dare vita ad un momento speciale riservato a tutti i visitatori.

“Anche quest’anno, forse più che nelle precedenti edizioni –dice il portavoce dell’associazione “Il Tellesimo”, Mario Chiavola– punteremo sulla freschezza e sulla genuinità dei prodotti all’insegna del chilometro zero. Vogliamo associare i sapori alle essenze speciali del posto in cui si tiene la nostra rassegna. 

Vogliamo stuzzicare la fantasia gastronomica di chi viene a trovarci ancora una volta e di chi, invece, decide di scegliere la nostra rassegna per la prima volta. Ci stiamo organizzando al meglio anche dal punto di vista logistico per cercare di fornire maggiori risposte a quanti intendano godere appieno delle bellezze di questa parte del territorio comunale di Ragusa. L’appuntamento è, come sempre, sullo spiazzale antistante la parrocchia. Stiamo organizzando un momento piacevole per trascorrere qualche ora all’insegna della più sana spensieratezza”.

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry