GLI SCICLITANI NON SIAMO MAFIOSI!
Lo scioglimento per mafia del Comune di Scicli
- comprometterebbe lo sviluppo turistico della nostra città;
- renderebbe probabile la mega discarica regionale a Truncafila;
- farebbe diventare difficile ottenere gli 8 milioni di euro che Modica ci deve.
Quindi
a) per difendere l’onestà e la reputazione degli sciclitani dall’accusa di essere “mafiosi”
b) e per salvare l’immagine e il futuro della città,
i cittadini sciclitani (fra gli altri il Presidente Severino Santiapichi, il Giudice Rizza, i Maestri Guccione e Sarnari, l’ex Senatore Occhipinti, gli ex Sindaci Palazzolo, Calabrese, Aquilino, Manenti, Carbone, Falla, Venticinque, l’ex Questore Scifo, l’avv. Vindigni, lo storico dell’arte Paolo Nifosì, il dott. Bartolo Mililli, il dott. Salvatore Campo, etc…) hanno promosso una petizione di tutela di Scicli e una raccolta di firme che saranno inviate al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, al Premier Matteo Renzi, al Ministro dell’Interno On. Angelino Alfano.
La petizione potrà essere firmata Domenica 15 Marzo, dalle 11.00 in poi, in piazza Carmine e in via Pirandello (Donnalucata).Il testo della petizione:
Scicli è un’operosa e bella città della provincia di Ragusa, una città solidale, dalle forti tradizioni democratiche, culturalmente vivace, con un denso tessuto associazionistico, un ricco capitale sociale e un’agricoltura sviluppata. Vi operano dal 1981 i pittori del Gruppo di Scicli (Guccione, Sarnari… lodati fra gli altri da Guttuso, Sgarbi e Goldin). Non è un caso che Scicli dal 1998 è il set della fiction “Il Commissario Montalbano” e dal 2002 è Patrimonio Culturale dell’Umanità (UNESCO): ciò ha favorito in questi quindici anni una notevole crescita turistica, con lo sviluppo di un’imprenditoria giovane, innovativa e fattiva (ad esempio, dall’esperienza sciclitana dell’Albergo Diffuso è nata la relativa legge regionale) e con più di mille persone (in gran parte straniere e dell’Italia centro-settentrionale) che in questi ultimi anni hanno deciso di vivere stabilmente a Scicli: insomma, Scicli fa parte a pieno titolo dell’Italia, e del Sud, “che resiste” e che lavora.
L’onestà e la laboriosità della comunità sciclitana sono notorie, e sono state ulteriormente confermate nei mesi scorsi, con l’azione amministrativa che ha superato la difficile stagione della sofferenza finanziaria degli enti locali, con un progetto di risanamento che la Corte dei Conti, in note di questi giorni, ha positivamente riscontrato.
Nel Giugno del 2014 un gruppo di presunti malavitosi locali – alcuni dei quali peraltro già denunciati nel 2006 alle Forze dell’Ordine dall’allora Sindaco Falla – è stato arrestato con l’accusa di associazione mafiosa; il Sindaco di Scicli, Dott. Susino, allo stato è indagato per concorso esterno in associazione mafiosa; a Luglio il Prefetto di Ragusa ha nominato una commissione per verificare gli eventuali presupposti di scioglimento dei poteri amministrativi del Comune; a Dicembre il Sindaco – con senso di responsabilità – si è dimesso, per scindere i suoi destini personali da quelli della città.
Anche a Scicli – come in moltissime città italiane – esiste la delinquenza comune: per questo confidiamo nell’azione della Magistratura e delle Forze dell’Ordine, che per la loro azione di contrasto al crimine hanno sempre avuto e sempre avranno il sostegno e il ringraziamento della città.
Infatti, già alla fine degli anni Novanta, la collaborazione fra Comune, Forze dell’Ordine e Magistratura stroncò con l’operazione Firefox la nascita di un gruppo delinquenziale locale; in quell’occasione il Ministro degli Interni Rosa Russo Iervolino fu invitata dal Sindaco di Scicli e dalla deputazione ragusana – On. Borrometi, Sen. Occhipinti, Sen. Scivoletto – e tenne un’assemblea pubblica nell’aula consiliare, accompagnata dai Prefetti Bruno Ferrante e Alessandro Giacchetti; il presidente del Consiglio Comunale che accolse il Ministro era il dott. Franco Susino. Dall’assemblea emerse l’impegno della città ad una vigilanza democratica costante.
Lo scioglimento del Consiglio Comunale e la sospensione della vita democratica della città per “infiltrazioni mafiose” sarebbe un marchio che la città non merita. Esso arrecherebbe un gravissimo vulnus all’immagine positiva che in questi anni la comunità ha saputo costruire, rimarginando anche la ferita dello scioglimento del 1992 decretato da un provvedimento, poi, annullato dalla giustizia amministrativa.
Scicli sta vivendo una felice stagione di sviluppo turistico, che sopperisce in parte alle attuali difficoltà dell’agricoltura: l’etichetta di “città mafiosa” invece avrebbe un effetto regressivo, compromettendo speranze, sogni, sviluppo.
Quali cittadini di Scicli esprimiamo la certezza che le Autorità, cui è demandato il compito di assumere le decisioni attese, valuteranno con la sapienza che conosciamo fatti ed ingenerose opinioni alimentate da certa stampa.
Auspichiamo che l’esame attento e puntuale della situazione si possa concludere in tempi certi e comunque compatibili con lo svolgimento delle elezioni alla prossima scadenza elettorale, per restituire alla città il diritto di decidere il proprio futuro secondo le normali pratiche della partecipazione democratica, evitando un’interruzione traumatica che sarebbe vissuta come una grave ingiustizia dall’intera popolazione.
Invitiamo infine il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il Primo Ministro Matteo Renzi e il Ministro degli Interni On. Angelino Alfano a venire a Scicli per conoscere direttamente la nostra città (secondo Elio Vittorini “forse la più bella città del mondo”), per verificare il naturale istinto alla accoglienza e la forte passione civica degli abitanti di Scicli e per apprezzare i suoi operosi abitanti, l’imprenditorialità locale, le numerose iniziative culturali e di solidarietà sociale strutturate nel territorio.
Gli sciclitani? «Non siamo mafiosi»
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