Spettacolo
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Ragusa, 14 giugno 2017 – Forse un giorno saranno pure famosi, ma i bambini di Marina di Acate per adesso sono felici. 

Ci sono stati applausi e lacrime, infatti, per la prima di “Serrerentola” lo spettacolo teatrale che Caritas e Migrantes della diocesi di Ragusa hanno organizzato ieri al Teatro don Bosco di Ragusa con l’idea di restituire momenti di infanzia ai minori che abitano nelle campagne tra Randello e Marina di Acate, in un contesto di lavoro nero, abitazioni fatiscenti, caporalato e segregazione. Alla presenza del Prefetto di Ragusa Maria Carmela Librizzi e del vicario della diocesi di Ragusa don Roberto Asta, ieri è stato tutto come nelle favole: c’era una matrigna, due sorellastre antipatiche, una fatina e degli animaletti magici. E poi c’era lei, Serrerentola, che ama leggere i libri, ma è costretta a lavorare in serra e a sbrigare le faccende domestiche. Fin quando il giovane figlio del proprietario non organizza una festa da ballo.

Per gli organizzatori si tratta di una favola che vuole far sorridere, commuovere e riflettere sulla condizione dei piccoli attori coinvolti, che sono figli dei braccianti agricoli della zona, in maggioranza rumeni o maghrebini, e rappresentano una piccola parte degli oltre 150 minori censiti dal Presidio Caritas che vivono da invisibili sul territorio ibleo.

Molti di loro non frequentano la scuola, non hanno spazi di condivisione con i coetanei, lavorano come baby sitter all’interno o all’esterno della propria famiglia, mentre gli adulti si trovano in serra. Tutti, in definitiva, sono privati della possibilità di vivere pienamente la propria infanzia o adolescenza.

“Con molta delicatezza – dice Domenico Leggio, direttore della Caritas di Ragusa – lo spettacolo presenta gli effetti di un sistema di produzione basato in buona parte sullo sfruttamento e non sul rispetto della persona umana. Con Serrerentola vogliamo far conoscere alla cittadinanza questi minori, renderli finalmente visibili, riflettere sulle conseguenze dei nostri modelli di vita, riconoscerli anche come nostri figli”.

Serrerentola è scritto da Fabio Guastella e Silvia Leggio con musiche di Nicola Randone. Produzione musicale di Lorenzo Licitra e Giuliana Biondo, regia di Fabio Guastella e Lorenzo Licitra, con scene di Laura Cocuzza. Il 15 giugno si replica all’Auditorium Cesar De Bus di Vittoria alle ore 20.

L’applauso che suggellerà la fine di “Serrerentola” sarà per Nicolas, Laura, Sarah, Andrea, Lavinia, Madalina, Dragos, Alex e tutti gli altri bambini il momento di un’ultima magia: trasformarsi da invisibili in cittadini.

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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