Cultura
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Scicli, 19 marzo 2019 – Il 10 marzo 2019 sarà una data da ricordare perché, finalmente, anche Scicli ha un suo centro studi. Sotto la spinta, infatti, dello storico e Vicario Foraneo di Scicli, Padre Ignazio La China, dei soci dell’Associazione Culturale Tanit Scicli e di ricercatori e semplici appassionati locali è nato il Centro Studi e Documentazione Città di Scicli.

Il Centro Studi e Documentazione Città di Scicli ha come finalità la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico e artistico nonché ambientale, sia esso terrestre o marino, della città di Scicli.

Il Centro Studi e Documentazione nasce per colmare una lacuna che da troppo tempo viene denunciata dai ricercatori locali e non, cioè un centro che raccolga, innanzitutto, tutti gli studi editi su Scicli e il suo territorio: catalogandoli, classificandoli, preservandoli e rendendoli fruibili a chiunque voglia consultarli. Il centro, inoltre, si impegna a promuovere eventi volti alla divulgazione culturale e scientifica, al fine di promuovere la conoscenza degli studi a un pubblico sempre più ampio.

Il Direttivo del Centro Studi e Documentazione Città di Scicli è formato da Vincenzo Burragato (Presidente), Giovanni Agolino (Vicepresidente), Pietro Di Rosa (Tesoriere), Padre Ignazio La China (Consigliere) e Davide Militello (Consigliere); insieme a loro sono fondatori Valentina Pensiero, Francesco Pellegrino, Roberta Ficili, Enrico Statello.

Primo appuntamento con il Centro Studi e Documentazione Città di Scicli è l’incontro culturale, promosso in collaborazione con l’Associazione Culturale Tanit Scicli, in programma giovedì 21 marzo, alle ore 19.00 presso la Chiesa di San Giuseppe a Scicli: Sant’Agrippina a Scicli, storia di una martire, una chiesa, una statua ci parlerà dell’antico culto della Santa in città e dei nuovi studi artistici a riguardo della statua quattrocentesca ospitata all’interno della chiesa barocca sciclitana, tra le opere più belle e misteriose di Scicli.

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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