Cultura
Typography
  • Smaller Small Medium Big Bigger
  • Default Helvetica Segoe Georgia Times
  • Argomento: Mostre

Scicli (Mendrisio), 4 aprile 2019 – Inaugura sabato 6 aprile al Museo d’arte a Mendrisio, in Canton Ticino, la grande antologica dedicata al maestro siciliano Piero Guccione (1935-2018), tra i più grandi artisti italiani del secondo Novecento, attivo sino allo scorso anno, celebre per le sue magnifiche marine.

Non c’è mai stato un artista che sia riuscito a dare la dimensione della luce e della relazione tra l’azzurro, il mare e il cielo come Piero Guccione.  Nato nel 1935 a Scicli e recentemente scomparso, per oltre quaranta anni ogni mattina Guccione ha guardato il mare cercando di coglierne le variazioni, non per semplice descrittivismo, ma per trovarci sempre l’anima dell’uomo.

«Mi attira l'assoluta immobilità del mare, che però è costantemente in movimento.»  Guccione ha portato la sua ricerca ai limiti dell’astrazione, restando tuttavia ben ancorato alla realtà. Persino nelle ultime opere dove la rarefazione è condotta all’estremo e il senso di vuoto diventa qualità principale, egli vuole e sa rimanere pittore di un’antica tradizione radicata nel dato realistico, figurativo.

Con la prima retrospettiva post mortem, il Museo d'arte Mendrisio intende ripercorrere il viaggio attorno al mare di Guccione attraverso l’esposizione di 56 capolavori tra oli e pastelli, a partire dal 1970 fino alla conclusione del suo percorso. La scelta delle opere è stata curata dal Museo d’arte Mendrisio in collaborazione con l'Archivio Piero Guccione.

Un catalogo di 120 pagine, edito dal Museo d’arte Mendrisio, documenta con fotografie e schede tutte le opere in mostra, introdotte dai contributi di studiosi e seguite da apparati riportanti una bibliografia scelta e una selezione delle esposizioni.

Una mostra incantevole per ricordare un grande artista italiano.

Apertura al pubblico dal 7 aprile al 30 giugno 2019.

s. m.

Piero Guccione, biografia

1935

Piero Guccione nasce il 5 maggio a Scicli, in provincia di Ragusa, terzogenito di una famiglia della piccola borghesia. Suo padre era sarto, di buona scuola, la madre casalinga.

1948-1954

Grazie alla complicità sensibile del padre, abbandona gli studi classici per dedicarsi al disegno e alla pittura. Frequenta per un anno la Scuola d'arte di Comiso, quindi l’Istituto d'arte di Catania, dove si diploma. In questi anni, l'amico Ugo Caruso porta da Milano una grande monografia, dedicata all'opera di Cézanne, che diventerà un fondamentale punto di riferimento. 

1954-1955

Nell'autunno del 1954, poco dopo la morte del padre, Guccione si trasferisce a Roma, dove s'iscrive all'Accademia di Belle Arti. Trovandola priva di qualsiasi stimolo e interesse, la frequenta per un mese soltanto. Vive in un pensionato a San Francesco a Ripa, mantenendosi col sussidio di 500 Lire di una scuola parastatale di cartellonistica pubblicitaria, destinato a chi proveniva da fuori città. 

Nei primi due anni romani non dipinge quasi mai. Lavora, invece, come grafico in uno studio romano, dove ha la possibilità di cimentarsi in nuove forme espressive quali manifesti pubblicitari, caricature per giornali, disegni di mobili. 

1955-1958

All'inizio del 1955 incontra Renato Guttuso nel suo studio a Villa Massimo e gli mostra i propri disegni. Inizia a frequentare i pittori neorealisti della Galleria Il Pincio, a Piazza del Popolo (Astrologo, Attardi, Tornabuoni e Vespignani) e frequenti sono le sue visite alla Galleria Nazionale di Valle Giulia per ammirare, soprattutto, artisti quali Scipione, Mafai e Pirandello.

1958-1959

Spinto dall'entusiasmo giovanile, ma anche da esigenze economiche, Guccione accetta di partecipare alla prima missione paleontologica nel Sahara libico, diretta da Fabrizio Mori, esperienza che ripete nei successivi otto anni sino al 1969. Scopo di queste missioni era il rilevamento in grandezza naturale di pitture e graffiti rupestri delle civiltà sahariane preistoriche. 

1960 

Tiene la sua prima mostra personale alla Galleria Elmo di Roma, presentata dal critico d'arte Duilio Morosini. La sua pittura, in evidente formazione, mostra interesse verso l'espressionismo di Levine e, soprattutto, di Soutine.

1961

Si reca negli Stati Uniti dove, su richiesta dell'American Federation of Art, espone in una mostra alla Columbia University di New York le riproduzioni delle pitture e dei graffiti sulle civiltà preistoriche sahariane, poi itinerante nelle maggiori università americane.

1961-1964

Inizia a frequentare il gruppo neofigurativo "Il pro e il contro" formato dai pittori Attardi, Calabria, Farulli, Gianquinto, Vespignani e dai critici Del Guercio, Micacchi e Morosini, dai quali si allontanerà nel 1964. In quello stesso periodo, Guccione realizza alcune opere che rimandano alla pittura di Francis Bacon, scoperto nel 1962 assieme ad Attardi, in occasione della mostra dedicata al grande pittore irlandese a Torino. 

1962

Firma un contratto con la Galleria La Nuova Pesa, dove organizza la sua seconda personale: dopo quasi dieci anni di attività, Guccione riesce finalmente a vivere di sola pittura. 

1963

Illustra Il rosso e il nero di Stendhal per l'editore Parenti.

1965

Con il ciclo dei Giardini, esposto alla Galleria La Nuova Pesa, raggiunge una totale autonomia artistica: il racconto della realtà lascia spazio alle cose, tutte, degne di essere dipinte. 

1966-1969

Nel 1966 partecipa per la prima volta alla Biennale di Venezia, dove verrà invitato anche nel 1972, 1978, 1982, 1988, e 2011. Dal 1966 fino al 1969 è assistente di Renato Guttuso all’Accademia di Belle Arti di Roma, dove sarà anche titolare di cattedra.

1967

Dipinge Sulla spiaggia di Sampieri, la sua prima veduta di mare, dove forte è l'influenza di Edvard Munch, pittore molto amato, al quale dedicherà un viaggio a Oslo nel 1973. 

1968

Prima personale alla Galleria Il Gabbiano di Roma, dove presenta opere del ciclo Città riflessa: paesaggi riflessi sulle carrozzerie delle automobili. Inizia un lungo sodalizio, sia professionale sia umano, con Sandro Manzo e Laura Mazza, proprietari della galleria. 

1969

Costruisce una casa estiva tra Punta Corvo e la Baia di Sampieri, lembo estremo della Sicilia Orientale. Da questo momento la sua permanenza in Sicilia si fa sempre più assidua. 

1969-1970

Dipinge il ciclo Attese di partire, composto da una decina di tele poi esposte alla Galleria Forni di Bologna, dove tocca «un secondo momento di notevole compiutezza con una forma bloccata, talora al limite del virtuosismo» (cit. G. Giuffré).

1970

Il piccolo dipinto intitolato Le linee del mare e della terra dà l'avvio all’omonimo ciclo, tra i più caratterizzanti della sua pittura. 

1971

La città di Ferrara gli dedica la prima antologica a Palazzo dei Diamanti con l'esposizione di 80 opere dal 1962 al 1970, presentata da Enzo Siciliano.

1976

Espone per la prima volta a Parigi, con una personale alla Galerie Claude Bernard (dove sarà invitato nuovamente nel 1983, 1988 e 1998) presentato in catalogo da Dominique Fernandez. 

1977

Nella capitale francese visita una mostra sulla pittura del Romanticismo e viene “folgorato” dalla sala dedicata a Caspar David Friedrich, «dal suo occhio freddo ed incandescente, insieme», che tanto influenzerà la produzione degli anni successivi. 

1979-1980

Piero Guccione decide di lasciare Roma e di rientrare definitivamente in Sicilia. Il suo nuovo e permanente punto di osservazione sarà nell’altopiano modicano, a Quartarella, dove trascorrerà il resto della vita. 

La Galleria Il Gabbiano lo presenta per la prima volta alla FIAC di Parigi con una personale.

1980

Espone per la prima volta a New York, presso la Odyssia Gallery, presentato in catalogo da un testo di Alberto Moravia. 

1981

La grande tela L'ultimo mare, terminata nel 1983, segna significativamente il cambiamento di rotta dell'artista, e l'inizio di una nuova fase, che coincide con l’abbandono (momentaneo) della pittura a olio e del tema del mare, che riprenderà nel 1985. In questo periodo Guccione si dedica prevalentemente a disegni e pastelli, che porteranno alla nascita di due importanti cicli: Viaggio attorno a Caspar David Friedrich e la prima serie di pastelli dedicati al Carrubo: immagini e riflessioni intorno ad un albero che muore. 

Diviene punto di riferimento, assieme al pittore e amico fraterno Franco Sarnari, del "Gruppo di Scicli" che tiene la prima collettiva alla Galleria La Tavolozza di Palermo dal titolo Ombre e Luci del Sud. Renato Guttuso, che visita la mostra, conia per primo la definizione di "Gruppo di Scicli".

1984

Ritorna in America invitato dall'Hirshorn Museum di Washington alla mostra internazionale Drawings 1974-84. La Galleria Il Gabbiano, inoltre, lo espone per la prima volta alla Chicago International Art Exposition con una mostra personale presentata da Susan Sontag. 

1985

Si consolida l'interesse del suo lavoro a livello internazionale. Espone un’antologica di grafica al Metropolitan Museum/The Mezzanine Gallery of Art di New York, dove due sue opere grafiche figurano nella collezione permanente del Museo. La Galleria Il Gabbiano presenta il ciclo di pastelli Geometria e malinconia delle pietre alla Kunstmesse (ArtBasel) di Basilea.

Dopo qualche anno di sospensione, riprende il dialogo interrotto con la pittura a olio, soprattutto con il tema del mare. Parallelamente, lavora ai pastelli per il racconto Senso di Camillo Boito, che uscirà nel 1986 per le Edizioni Franca May, con un’introduzione di Alberto Moravia.

1986

Espone, prima a Milano e poi a Roma, il ciclo di pastelli su tema del carrubo Dopo il vento d'occidente, presentato in catalogo da Gesualdo Bufalino e Susan Sontag.

1987

Inizia a dedicarsi ai d'après come riaffermazione del valore salvifico dell’arte e omaggio nei confronti dei classici quali Caravaggio, Giorgione, Correggio, Leonardo, Masaccio, Michelangelo, Pontormo.

1988

La Biennale di Venezia, nel Padiglione italiano, gli rende omaggio con una sala personale dove viene esposto il grande dipinto L'ultimo mare.

È finalista (con Burri, Schifano e Perez) al premio Artista dell’anno a Napoli, promosso da 120 critici italiani. 

1989

La James Goodman Gallery di New York gli dedica un’importante personale. 

A Palazzo Sarcinelli di Conegliano s'inaugura una sua grande antologica (130 opere, tra dipinti e pastelli, dal 1957 al 1989) curata da Marco Goldin.

1991

Espone alla Galleria Il Gabbiano i bozzetti per le scenografie di Norma, di Vincenzo Bellini, andata in scena nel maggio del 1990 al teatro Bellini di Catania con la regia di Mauro Bolognini.

1993

In occasione della manifestazione per il 64° Premio Letterario Viareggio, espone la serie Il mare a Palazzo Paolina di Viareggio. 

Declina l’invito di Bonito Oliva a partecipare alla Biennale di Venezia.

1995

Guccione è nominato Accademico di San Luca. 

Declina l’invito di Jean Clair a partecipare alla Biennale di Venezia, edizione del centenario. 

1997

Si svolge presso la Villa Foscarini-Rossi di Stra (Venezia) la prima mostra antologica dedicata unicamente ai pastelli, con 80 carte che vanno dal 1974 al 1996, a cura di Marco Goldin.

1998

L’opera Verso Oriente invisibile e leggero esposta alla personale di Palazzo Reale a Milano.

1999

Riceve dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri il Premio Speciale per la Cultura unitamente a Riccardo Muti e Rita Levi Montalcini. 

1999-2000

Per il teatro Garibaldi di Modica realizza (con Franco Sarnari, Piero Roccasalva e Giuseppe Colombo) una tela del diametro di 440 cm, per la volta della sala. 

2000

I due dipinti Sul far della luna e Il grido della luna aprono l'ultimo ciclo dedicato al mare, non più superficie ma profondità assoluta e armonia dell'invisibile.

2001

Viene pubblicata da Il Cigno GG Edizioni di Roma, la riedizione dell’opera originale di Galileo Galilei Discorsi intorno a due Nuove Scienze, con la prefazione di Sua Santità Giovanni Paolo II e illustrato da dieci incisioni di Piero Guccione. 

2004

Il 14 dicembre 2004 riceve da Carlo Azeglio Ciampi la Medaglia d’oro della Presidenza della Repubblica Italiana come benemerito dell’arte e della cultura. 

2005

La Regione Siciliana onora i 70 anni dell’artista con una mostra curata da Enzo Siciliano e itinerante a San Pietroburgo, Monza, Barcellona e Modica.

2006

Nel mese di luglio la grande tela Il nero e l'azzurro è esposta sulla parete della Sala Italia di Palazzo Madama a Roma, sede del Senato della Repubblica Italiana. 

2008

Milano e Roma celebrano Piero Guccione  dedicandogli mostre importanti, rispettivamente a Palazzo Reale e alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna (GNAM), curate da Vittorio Sgarbi e Maurizio Calvesi. 

2010

Si inaugurano Le pale della Maddalena per il Battistero della Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri a Roma. 

2011

Al Festival Internazionale del film di Roma e alla Biennale di Venezia viene presentato il film documentario Piero Guccione, verso l’infinito, del regista Nunzio Massimo Nifosì.

2015

La città di Modica onora gli 80 anni di Guccione con una mostra antologica, curata da Paolo Nifosì e Tonino Cannata.

2017

Nel mese di luglio riceve il Premio Pio Alferano 2017 presso il Castello dell'Abate (Castellabate, Salerno), dove è allestita l'ultima mostra a lui dedicata, L’armonia dell’invisibile, a cura di Giuseppe Iannaccone.

2018

Piero Guccione si spegne il 6 ottobre, all'età di ottantatré anni, nella sua amata casa di Quartarella (Modica).

***

Principali esposizioni

1960

Roma, Galleria Elmo

1962

Roma, Galleria La Nuova Pesa

1965

Roma, Galleria La Nuova Pesa

Bologna, Galleria De’ Foscherari 

1966

Milano, Galleria Toninelli 

Modena, Galleria La Sfera 

1967

Palermo, Galleria L’Incontro 

Salerno, Galleria La Seggiola

1968

Roma, Galleria Il Gabbiano

1969

Brescia, Galleria Fant Cagnì

Catania, Galleria Il Punto 

Ragusa, Galleria Ponte 2 

1970

Bologna, Galleria Forni, Attesa di partire

Francavilla, Galleria Il Modulo

Roma, Galleria Il Gabbiano, 40 Disegni per Paese Sera 

Sciacca, Galleria Le Tre Bifore

1971

Ferrara, Palazzo dei Diamanti, Mostra antologica

Livorno, Galleria Il Minotauro, Grafica

Roma, Galleria Il Gabbiano

Torre Annunziata, Happening

Viadana, Galleria Il Chiodo

1972

Francavilla, Galleria Il Modulo

Milano, Galleria Bergamini

1973

Bologna, Grafica Dürer; Comune di Alessandria 

Milano, Galleria L’Incontro

Palermo, Centro d’Arte 74

Roma, Grafica dei Greci 

1974

Roma, Galleria Il Gabbiano, Le linee del mare (pastelli)

1975

Messina, Galleria Arteoggi

1976

Parigi, Galerie Claude Bernard

Roma, Galleria Il Gabbiano, Pastelli

1978

Acqui Terme, Bottega d’Arte

1979

Busto Arsizio, Galleria Bambaia 

Genova, Galleria San Marco dei Giustiniani 

Parigi, FIAC (con la Galleria Il Gabbiano)

Roma, Galleria Il Gabbiano, Sei studi su una fotografia di Bacon (pastelli)

1980

New York, Odyssia Gallery

1981

Bolzano, Galleria Spatia

Busto Arsizio, Galleria Bambaia, Elogio dell’ombra (pastelli)

Catania, Galleria La Vite

Palermo, Galleria Arte Al Borgo 

Roma, Galleria Il Gabbiano, Immagini e riflessioni intorno a un albero che muore (pastelli)

1983

Comune di Paternò, Antologia di grafica 

Francavilla, Galleria Il Modulo

Parigi, Galerie Claude Bernard

Roma, Galleria Giulia, L’opera grafica 1961-1983 

1984

Bologna, Galleria Stamparte, Grafica

Busto Arsizio, Galleria Bambaia, Diario Parigino (pastelli)

Chicago, CIAE (con la Galleria Il Gabbiano) 

Roma, Galleria Il Gabbiano; Milano, Galleria Bergamini; Bologna, Galleria Forni, Omaggio a Friedrich (pastelli) 

1985

Basilea, Kunstmesse, ART 16, (con la Galleria Il Gabbiano), Geometria e malinconia delle pietre

Milano, Palazzo Dugnani, Dopo il vento d’occidente (pastelli)

New York, The Mezzanine Gallery; The Metropolitan Museum, Antologia di grafica

Scicli (Ragusa), Galleria L’Androne, Antologia di grafica

1986

Catania, Galleria Il Segno, 16 opere 1960/1970

Roma, Galleria Il Gabbiano, Dopo il vento d’occidente (pastelli) 

1987

Belluno, Galleria A. Boito, Senso

Roma, Galleria Il Gabbiano, Tridente due, Illustrazioni per Senso di Camillo Boito (pastelli)

1988

Busto Arsizio, Galleria Bambaia, Fogli sparsi (pastelli)

Chicago, CIAE, (con la Galleria Il Gabbiano)

Messina, Galleria L’Astrolabio

New York, Art At The Armony (con la Galleria Il Gabbiano) 

Parigi, Galerie Claude Bernard, Pastels

Parma, Galleria La Sanseverina, Guccione 1983-1987

Pordenone, Galleria Grigoletti, Mostra di grafica 

Roma, Galleria Dei Greci, Piero Guccione per Giorgio Soavi

Vicenza, Albanese Arte, Mostra di grafica 

1989

Bari, Galleria La Panchetta

Milano, Galleria Bergamini, Nero e Azzurro

New York, James Goodman Gallery

Roma, Galleria Il Gabbiano; Torino, Galleria Solomon, Presentazione della monografia di Guccione di Enzo Siciliano e Susan Sontag

1989-1990

Conegliano (Treviso), Galleria Comunale d’Arte Moderna, Piero Guccione: opere 1957/1989

1990

Catania, Foyer del Teatro Bellini, Bozzetti e scene per Norma del centenario

Lisbona, Istituto Italiano di Cultura in Portogallo, Palazzo FOZ, Antologica di grafica

Palermo, Galleria Basile, Pastelli

Parma, Galleria La Sanseverina, Il mio piccolo Louvre: 18 disegni da Masaccio a Michelangelo

Sciacca (Agrigento), Ex Convento di San Francisco, Mostra Antologica 

1991

Milano, Galleria Appiani Arte 32, Bozzetti e scene per Norma del centenario 

Palermo, Galleria La Tavolozza, Mostra antologica 

Roma, Galleria Il Gabbiano, Bozzetti e scene per Norma del centenario 

1992

Messina, Palazzo dei Leoni, Variazioni, mostra antologica

Roma, Galleria dei Greci, De Pisis. Ultime poesie

1993

Palazzo Paolina, LXIV Premio Viareggio, Omaggio al Maestro 

1994

Catania, Accademia di Belle Arti, Antologia di grafica

Comiso (Ragusa), Teatro Comunale, Retrospettiva di grafica

Forte dei Marmi, Galleria Pegaso

1995

Catania, Villa Cosentino, Antologica

Conegliano (Treviso), Galleria Comunale d’Arte Moderna, I colori del mare

Valverde (Catania), Biblioteca Comunale Villa Cosentino, I 60 anni di Guccione

1996

Bologna, XX Arte Fiera, (con la Galleria Il Gabbiano)

1997

Bologna, Galleria Forni, 22 disegni per Serafino Amabile Guastella 

Capo d’Orlando (Messina), Circolo Al 76

Cortina d’Ampezzo, Galleria Contini, Antologica

Stra (Venezia), Villa Foscarini Rossi, Guccione – pastelli 1974-1996

Wiesbaden, Galleria Zuta, Grafica e pastelli

1998

Bologna, Galleria Forni, Per Tristano e Isotta di Wagner

Milano, Palazzo Reale, Guccione – opere recenti

Parigi, Galerie Claude Bernard 

1998-1999

Palermo, Villa Lampedusa, Piero Guccione Opera Grafica 1961 – 1998

1999

Castello Ursino, Museo Civico, Piero Guccione a Castello Ursino – Opere dal 1957 al 1999

Conegliano (Treviso), Palazzo Sarcinelli, Guccione d’Après

Cremona, Galleria Il Triangolo, Per Tristano e Isotta di Wagner 

Firenze, Stamperia della Bezuga, Un pittore e un orientalista, Piero Guccione e Franco Battiato 

Scicli (Ragusa), Galleria L’Androne, Pastelli, disegni e grafica 

2000

Catania, Galleria d’Arte Club

Palermo, Galleria Trentasette

Udine, Stamperia Albicocco, Grafica

2001

Conegliano (Treviso), Linea d’ombra quadri, La luna, il mare, le pietre e altre cose 

Palermo, Palazzo Zino, Piero Guccione. Opere 1962-2000

2002

Siracusa, Chiesa La Badia, Da un’edizione de Il Cigno G. G. sui Discorsi intorno a due Nuove Scienze di Galileo Galilei

2003

Conegliano (Treviso), Palazzo Sarcinelli, Opere impressioniste e post-impressioniste dai musei africani 

Modica, Polo Commerciale, Emozioni in grafica

2004

Bruxelles, Parlamento Europeo; Palermo, Loggiato San Bartolomeo; Bologna, Palazzo D’Accurso; Berlino, Ambasciata d’Italia, Pittura tra Poesia e Teatro

Milano, Galleria Tonelli

Roma, Libreria Arion Via Veneto, Il Mediterraneo di Piero Guccione 

2005

Monza, Autodromo; San Pietroburgo, Museo dell’Accademia delle Belle Arti; Barcellona, Museo della Cattedrale; Modica, Palazzo della Cultura Modica, Piero Guccione pittore

2008

Milano, Palazzo Reale, Piero Guccione. Opere 1963-2008

Roma, Galleria Nazionale d’Arte Moderna, Piero Guccione

2009

Modica, Galleria Lo Magno, Piero Guccione, undici d’après

2010

Roma, Basilica di Santa Maria degli Angeli e dei Martiri, Le pale del Battistero 

Arcireale (Catania), Galleria Art’è, Piero Guccione

2010-2011 

Genova, Palazzo Ducale, Guccione. Il Mediterraneo

2011

Milano, Galleria Tega, Piero Guccione

Palermo, Palazzo Sant'Elia, Piero Guccione, Le Opere Monumentali

2012

Palermo, Fondazione Federico II, Luoghi dell'arte tra musica, letteratura e poesia 

2013

Comiso, Fondazione Gesualdo Bufalino, Piero Guccione, Sul segno degli artisti #18

Scicli (Ragusa), Movimento Culturale Vitaliano Brancati, L'altra faccia del Mediterraneo e i cammei grafici

2015

Modica, Ex Convento del Carmine, Piero Guccione, Lo stupore ed il mistero del creato

Scicli (Ragusa), Movimento Culturale Vitaliano Brancati, Amori

Vicenza, Palazzo Chiericati, Piero Guccione, Storie della luna e del mare

2017

Castellabate (Salerno), Castello dell'Abate, Premio Pio Alferano 2017; Piero Guccione. L’armonia dell’invisibile

2017-2018

Caltagirone, Museo Diocesano, Piero Guccione. L’armonia dell’infinito

2019

Mendrisio, Museo d’arte, Piero Guccione. La pittura come il mare.

Scheda tecnica della mostra

Orari

ma-ve:   10.00 – 12.00 / 14.00 – 17.00    

sa-do e festivi:   10.00 – 18.00

Entrata: Intero Chf/Euro 10ridotto Chf/Euro 8

Catalogo: Monografia di 130 pag. con illustrazioni a colori di tutte le opere in mostra, in vendita a Chf/Euro 25 

Visite guidate e attività didattiche: Attività didattiche gratuite per allievi di scuola dell’infanzia, scuola elementare e scuola media. Visite guidate per scuole superiori: Chf/Euro 60.

Visite guidate di gruppo su richiesta con guida storica dell'arte (max 25 persone): Chf 100/Euro 90.

Possibilità di prenotazione su richiesta del pacchetto: ingresso + visita guidata + pranzo in caratteristico grotto ticinese.

Attività collaterali: Attorno alla mostra di Piero Guccione sono previste diverse attività collaterali intese ad approfondire la figura di questo straordinario artista:

Letture e performance teatrali in occasione della Giornata internazionale dei Musei

Conferenze: Un pomeriggio al museo: attività dedicate alle famiglie e ai bambini. Proiezione di film con tema il mare

Con il sostegno di Repubblica e Cantone Ticino, Fondo Swisslos

Informazioni: www.mendrisio.ch/museo, Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo., tel. +41. 058.688.33.50.

Museo d'arte Mendrisio

IL MUSEO

Fondato nel 1982, negli spazi di un antico convento, il Museo d’arte di Mendrisio propone esposizioni dedicate a grandi maestri del ‘900.
Alterna a questa attività rassegne su temi e figure legati al territorio, approfondendo capitoli della storia locale e valorizzando artisti contemporanei. Istituto di riferimento per la regione, il Museo si concentra periodicamente in articolate mostre e pubblicazioni che riconsiderano l’arte e la storia del territorio.

Durante le esposizioni temporanee organizza visite guidate e animazioni per le scuole,
dando l’occasione ai più giovani di familiarizzare con gli spazi del Museo e di avvicinarsi attraverso attività didattiche alla storia e alle tecniche dell’arte.

LA COLLEZIONE

Grazie soprattutto a importanti donazioni, il Museo d’arte di Mendrisio può oggi contare su una notevole collezione che spazia dal XVI al XX secolo e che documenta capillarmente la storia artistica locale. Custodisce inoltre gli oltre 650 Trasparenti, luminose opere d’ornamento per
le Processioni notturne della Settimana Santa ed eseguiti dalla fine del XVIII secolo fino ai giorni nostri. Patrimonio di straordinario valore, essi costituiscono una testimonianza unica, storica e religiosa della regione.

IL COMPLESSO MONUMENTALE

In un’incantevole cornice paesaggistica, l’antico convento dei Serviti, sede del Museo, è inserito per il suo valore storico-architettonico tra i monumenti di interesse nazionale. La chiesa di
S. Giovanni, gioiello del XVIII secolo, di recente restaurata e l’oratorio della Madonna delle Grazie, con la preziosa lunetta attribuita a Giovanni da Milano (metà del XIV secolo) arricchiscono l’intero complesso ruotante attorno al suggestivo chiostro con arcate (XVI–XVII secolo).

Orari d'apertura

martedì – venerdì 10.00-12.00 / 14.00-17.00 sabato – domenica e festivi 10.00-18.00.

 

Milena Nicosia: «inseguendo il Sublime di Piero Guccione»

 2  3  4  5  6  7  8  9

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry