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  • Argomento: Poesia

Modica, 16 novembre 2021 — Una onorificenza internazionale è stata attribuita al poeta e scrittore Domenico Pisana, Presidente del Caffè Letterario Quasimodo di Modica.  

La assegna, in Libano, la Fondazione per la cultura libera, che porta il nome del suo fondatore, Naji Naaman,  umanista, scrittore e promotore culturale che  dal 1969 opera a livello mondiale sotto il motto “La cultura libera e aperta fa la pace”, e che presenta un percorso  di ampio spessore essendo in possesso di diverse titoli accademici, fra cui una  Laurea in Giurisprudenza con relativo Master conseguito all’ Università di Nantes in Francia, un  Master in Scienze Politiche conseguito all’Università La Sorbonne di  Parigi, e un Master in Storia  conseguito all’Università di Nantes, in Francia nel 1980.

 

 Il Premio Letterario Naji Naaman, lanciato nel 2002, ha 19 anni di vita  e viene ogni anno assegnato, su candidatura,  agli autori di  opere letterarie più significative e mature per contenuto e stile, e che mirano a far rivivere e sviluppare i valori umani secondo le finalità della Fondazione.

In quello del 2021, come si legge nella comunicazione in quattro lingue (inglese-francese, spagnolo e arabo) pervenuta a Pisana –  “i candidati al Premio  in gara, provenienti da ottanta paesi e che hanno scritto in sessanta lingue e dialetti, sono stati 3217”;  di questi, sono stati scelti  75 autori, tra i quali Pisana,  e collocati in quattro tipologie di premiazione: “Premio di merito”, “Premio di creatività”, “Premio d’onore” e “Premio di genio”.

 La candidatura di Domenico Pisana era stata posta nei primi mesi del 2021 dalla poetessa e scrittrice spagnola Elisabetta Bagli, che nel 2018 era stata a Modica per partecipare ad un Reading internazionale del Premio Europeo di poesia Clemente Rebora organizzato in collaborazione con il Caffè Letterario “S. Quasimodo” di Modica.

Il poeta modicano è stato collocato nella categoria “Premio d’onore per opere complete”, insieme ad altri 19 autori di varie nazionalità: Irlanda/Australia, Montenegro, Filippine /Grecia, Spagna, Francia, India / Regno Unito, Polonia, Romania, Portogallo, India, Ucraina, Canada, Macedonia, Stati Uniti d’America, e fuori concorso un autore dell’Azerbaigian.

Con questo Premio Domenico Pisana diventa –  si legge nella comunicazione del Premio –  “Membro onorario della Naaman House for Culture”, titolo a vita che gli conferisce diverse prerogative e agevolazioni, tra cui  proporre i nomi di nuovi ambasciatori e membri onorari della FCG Naji Naaman Foundation for Free Culture; proporre i nomi dei nuovi partecipanti ai premi letterari Naji Naaman sia a livello nazionale che internazionale, secondo le condizioni richieste; diventare, una volta invitato, membro della giuria per i suddetti premi”.

 In virtù di questa onorificenza, Domenico Pisana potrà inoltre far pubblicare sue opere nella collana letteraria gratuita della Fondazione.

Un’antologia della Fondazione con i 75 premiati verrà prossimamente pubblicata; di Domenico Pisana verrà inserito, oltre una breve biografia, un testo poetico dal titolo “Canto dal Sud est”, tratto dalla raccolta “Canto dal Mediterraneo”, Ismeca, Bologna, 2008, e tradotto anche in inglese, francese, spagnolo e greco, e già inserito nella silloge “Odi alle dodici terre. Il vento, a corde dagli iblei, Armando siciliano editore, 2016.

 

Domenico Pisana, anche l’Ansa ha ripreso la notizia di questo Premio. Cosa rappresenta per lei?

 

— È un premio che arriva da lontano e del quale sono onorato; credo sia frutto dell’impegno che in questi ultimi anni ho posto in essere con la pubblicazione di miei libri, articoli letterari, recensioni , studi su autori stranieri, convegni e relazioni a livello internazionale. Ricordo, per chi non ne fosse a conoscenza, che sono autore di libri di poesia, teologia e di critica letteraria tradotti in inglese, spagnolo, rumeno,  polacco, pubblicati da importanti editori stranieri; che ho partecipato  a reading,   a eventi letterari ripresi non solo da emittenti televisive siciliane come Video Mediterraneo, Video Regione, ma anche da RAI 3 Sardegna; ed altresì che sono stato invitato  a Festival di poesia e convegni  a Madrid, a Istanbul, in Bosnia,  in Sardegna, Sicilia, Basilicata, Puglia, Campania, Toscana, Lombardia; non ultimo,  parecchie recensioni letterarie e mie poesie sono apparse poi su vari giornali italiani come “La Sicilia”, “Giornale di Sicilia” , “Corriere del Sud”, blog e quotidiani on line, e su giornali  stranieri come “Il Giornale Italiano de Espana” di Madrid,  il Giornale on line “L’ItaloEuropeo Independent” di Londra, la rivista francese “La Voce” di Parigi, la rivista letteraria internazionale Galaktika Poetike "Atunis",  il quotidiano on line dell’Arabia Saudita “Sobranews.com”, il quotidiano nazionale arabo “Okaz”,  la “Gazzetta di Istanbul”, Il settimanale “Mapo Letrare”dell’Albania, la rivista di Letteratura turca “Papirus”, la rivista macedone “Contemporary Dialogues”.

A tutto questo è da aggiungere la serie di Premi di poesia e saggistica, fra i quali ricordo Il Premio alla cultura “Magister vitae”, ricevuto a San Vito Lo Capo (Trapani) il 2 settembre 2017; il I° Primo Premio Internazionale di Arte Letteraria “Il Canto di Dafne” per la saggistica, ricevuto ad Aulla(MS) il 24 novembre 2019; il Premio Sicilia “Federico II” alla cultura,  il I Premio Internazionale “Dal Tirreno allo Jonio” per un saggio su Eugenio Montale a chiusura delle manifestazioni celebrative di Matera capitale europea della Cultura 2019, il 21 dicembre 2019; il Premio Speciale della Critica assegnato alla silloge poetica “Nella trafitta delle antinomie”, dal   Centro Lunigianese di Studi Danteschi, nel quadro della XIII Edizione del Premio Internazionale di Poesia per la pace universale “Frate Ilaro del Corvo”, ed il Premio “The Light of Galata”, “La luce di Galata”,  ricevuto a Istanbul dall’Ist. Sanat Istanbul Arts, Culture and Tourism Association, per il contributo alla pace e all'amicizia nel mondo e alla facilitazione delle arti e della cultura.

 

 

Nella certificazione originale del Premio Letterario Naji Naaman si fa riferimento alla sua poesia “Canto dal Sud est”. Quale il senso di questa poesia!  

 

— “Questa poesia mi è molto cara perché canta le mie radici, i miei luoghi, gli affetti, le mie esperienze; e pone lo sguardo lirico sul Sud est della Sicilia orientale. È un modo per dire da dove vengo, cosa porto dentro di me, un modo per affermare che i luoghi non sono pure e semplici ambientazioni, sfondi coreografici, contenitori retorici, ma conglomerati di senso e di significato che la poesia, in particolare, avoca a sé ogni qual volta percorre la strada di una seria riflessione sull'esistente e sul fenomenico.

Riferirmi al Sud est è stato per me un mettere in luce “l’identità collettiva” contemporanea di un’area geografica della Sicilia a me più vicina, le cui bellezze artistiche ci sono invidiate da tutto il mondo, e dove è presente una vivacità culturale rilevante di autori della grande letteratura e di altri noti e meno noti che rappresentano una testimonianza apprezzabile nella sua oggettiva espressione.

Certo, con la poesia “Canto dal Sud est” il mio pensiero non si è fermato solo alle bellezze monumentali, naturalistiche e paesaggistiche, ma è andato in realtà alla Sicilia nella sua interezza, una fantastica terra di scrittori come Pirandello, Tomasi di Lampedusa, Verga, Vitaliano Brancati, Luigi Capuana, Quasimodo, Bufalino, Sciascia, Camilleri, Consolo, ecc…

Direi che sul piano culturale la mia voce poetica ha cantato un’unica Sicilia, quella protesa nello sviluppo della narrativa, della poesia e della saggistica, connotata di variegazioni linguistiche e dialettali diverse, di scelte contenutistiche e stili letterari vari nell’interpretazione del territorio dell’isola, ma armonizzati nella direzione di orizzonti di sviluppo culturale originali e impareggiabili.    

Nella mia poesia “Canto dal Sud est”, per concludere, i luoghi, in quanto spazio, sono categoria dialettica del tempo; non esiste infatti spazio senza tempo e tempo senza spazio, per cui la mia scelta poetica di cantare lo spazio in quanto locus, cioè spazio caratterizzato e caratterizzante, non mero non-luogo, ha voluto significare inevitabilmente eleggere un tempo o tempi che non possono ridursi ad accumulo cronologico di memoria, bensì occasione di significanza.

 

Eleonora Sacco (direttore di Sicilia Magazine)

 

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry