Cultura
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  • Argomento: Mostre

Nel centenario della nascita del poeta Giuseppe Zagarrìo. Inaugurazione domenica 5 giugno 2022 ore 19

 

Scicli, 1 giugno 2022 — Il prof. Giuseppe Zagarrìo fu intellettuale di riconosciuto valore culturale in Italia.

Poeta, critico letterario, scrittore, eccellenza nell’insegnamento di Lettere, fu autore di importanti antologie di poeti contemporanei. Studioso appassionato, durante la sua vita diede vita a diverse riviste di critica letteraria, soprattutto nella Firenze tra gli anni ’60-’80. Ebbe rapporti di amicizia con Sciascia, Bufalino, Guccione.

Originario di Ravanusa, in provincia di Agrigento, scelse Cava d’Aliga come luogo del cuore, per le vacanze di famiglia. Ed era facile incontrarlo durante i mesi estivi o nelle vacanze di Natale e Fine Anno.

Amava la pittura fino al punto di dipingere i suoi affetti e i luoghi appunto del riposo estivo o dell’agrigentino.

Così, in occasione del centenario della sua nascita, il figlio prof. Vito, unitamente al Movimento culturale Brancati e ad altre Istituzioni pubbliche e private ha pensato bene di ricordarlo con una serie di manifestazioni che si svolgono in diverse città italiane (Firenze, Enna, Agrigento, Ravanusa, Ragusa, Scicli).

A Scicli la manifestazione dedicata al prof. Giuseppe Zagarrìo sarà una mostra delle sue opere pittoriche, selezionate dallo storico d'arte Paolo Nifosì e dallo scultore Carmelo Candiano. Ha il titolo: "La tavolozza del poeta" (dipinti tra il 1950-1965). L'inaugurazione è per domenica 5 giugno alle ore 19,00 nella sede del Movimento Brancati (Via Aleardi, 18). La mostra è curata anche dal figlio, il regista Vito Zagarrìo. Nell'ambito dell'iniziativa, nella seconda metà di giugno, presentazione dell'edizione postuma del romanzo, "Un Vento" ed. Mimesis, che il prof. Giuseppe Zagarrìo scrisse alla fine degli anni '40.

La mostra ha il patrocinio del Comune di Scicli e della Fondazione Confeserfidi.

 

Salvo Micciché

 

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry