Cultura
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  • Argomento: Poesia e letteratura

Modica. Il Caffè Quasimodo avvia la XVII Stagione letteraria, con Eugenio Montale                   

 

Modica, 14 novembre 2022 — Il Caffè Letterario Quasimodo di Modica comunica l’avvio della XVII stagione culturale.

L’aiuto di privati ed aziende che hanno apprezzato il lungo percorso del circolo culturale modicano, non solo a Modica ma anche livello regionale e nazionale, ha consentito di poter ripartire e offrire  ai tanti simpatizzanti e appassionati  i cosiddetti “sabati letterari” che  in questi sedici anni di cammino sono stati realizzati.

La XVII stagione si aprirà con una serata dedicata alla grande letteratura, che si terrà sabato 19 novembre alle ore 17,30 al Palazzo della Cultura; sarà il  Premio Nobel per la Letteratura Eugenio Montale ad essere al centro dell’evento, con due interventi critici su: “Il male di vivere in Montale”, a cura di  Rosanna Giannone,  docente di Lettere nell’Istituto “G. Verga” di Modica, e   “l’ultimo Montale: il povero nestoriano smarrito alla ricerca della fede”, a cura di Domenico Pisana,  Presidente del Caffè Letterario Quasimodo. 

La serata sarà coordinata da Giuseppe Macauda (Caffè Quasimodo); interverranno Miriam Pisana, attrice performer, e Alice Costanzo, studentessa dell’Istituto Verga di Modica, che leggeranno poesie di Montale, mentre Sergio Carrubba arricchirà la serata con intermezzi musicali.

«La poetica di Eugenio Montale – dichiara Domenico Pisana – ha avuto il suo leit-motiv  in quella categoria fondamentale che si è snodata in lungo e in largo, nelle sue poesie, sotto il concetto di  “male di vivere”, tant’è  che Montale è considerato il poeta della negatività, l’emblema del dubbio e dello scetticismo, il cantore del non-senso della vita.

Questa tipologia di lettura  è, sicuramente, un dato vero e indiscutibile; tuttavia il nostro tentativo, in un quadro di approfondimento nel nostro incontro dell’itinerario poetico di Montale, è quello  di percorrere nuove strade, al fine di stabilire se sia possibile cogliere  nella poetica montaliana influenze  teologiche, se sia possibile parlare di un “ quid religioso”  nell’esperienza del poeta ligure, del quale  autorevoli critici hanno troppo esaltato la laicità e la razionalità, a volte in contrapposizione alla possibilità di una presenza del “religioso e del divino”».

 

Salvo Micciché

 

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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