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  • Autore: Rosalba Amato, Gioacchino Barbera, Concetta Ciurcina (eds.)
  • Editore: Torri del vento
  • Titolo: Siracusa, la Sicilia, l’Europa. Scritti in onore di Giuseppe Voza

Ragusa, 13 maggio 2022 — Sabato 14 maggio 2022, alle ore 17.30, nell’auditorium del Centro Studi Feliciano Rossitto (Via Ettore Majorana, 5 - Ragusa), sarà presentato il volume “Siracusa, la Sicilia, l’Europa. Scritti in onore di Giuseppe Voza” (Ed. Torri del Vento, Palermo, 2020, a cura di Rosalba Amato, Gioacchino Barbera, Concetta Ciurcina).

Introdurrà la serata Giorgio Chessari (presidente del Centro Studi “Feliciano Rossitto”). Seguiranno gli interventi di: Rosalba Amato, Gioacchino Barbera, Concetta Ciurcina, Giovanni Distefano, Mariella Musumeci.

L’iniziativa culturale è resa possibile grazie alla sinergica collaborazione con l’Archeoclub d’Italia, sede di Ragusa (presidente Enzo Piazzese).

 

Si rivela un’impresa abbastanza ardua trovare le parole e, soprattutto, i toni più appropriati per introdurre la raccolta di scritti in onore di Giuseppe Voza (classe 1937; per diversi anni alla guida della Soprintendenza del capoluogo aretuseo) con i contributi scientifici di coloro che – tra i tanti amici e colleghi, italiani e stranieri – hanno dedicato in segno di stima e di affetto nei suoi confronti. Tra i non pochi saggi inseriti vi è anche quello del compianto Sebastiano Tusa, pervenuto pochi mesi prima della tragica scomparsa. Per varie vicissitudini il volume è stato dato alle stampe con notevole ritardo rispetto alla data di consegna dei materiali, nella maggior parte dei casi avvenuta tra il 2018 e il 2019. L’attesa ha dato i suoi frutti in quanto si restituisce non solo ai ricercatori in campo archeologico, ma anche a tutti i conterranei un articolato fronte di studi in onore di un Soprintendente che ha lasciato segni indelebili e duraturi per il progresso della conoscenza nel campo dell’archeologia.

Tra i tanti incarichi, svolti in maniera puntuale e con assoluta dedizione, Voza è stato direttore della Galleria di Palazzo Bellomo di Siracusa, del Museo archeologico regionale di Camarina e Soprintendente ad interim ai Beni Culturali e Ambientali di Ragusa dal 1991 al ‘99. Vastissima la sua attività di ricerca, tutela e valorizzazione di numerosi siti archeologici della Sicilia, tra cui Patti, Taormina, Naxos, Megara Hyblaea, Thapsos, Siracusa, Eloro, Casmene e Pantalica che sono stati i principali centri antichi oggetto di lunghi e proficui interventi di esplorazione, restauro e valorizzazione. Nel 1996 è il primo ad esternare forti preoccupazioni sul Teatro greco di Siracusa messo a rischio dall’usura del tempo, dai visitatori e dall’utilizzo di materiali estranei alla natura della pietra per l’allestimento degli spettacoli come, peraltro, ribadito attraverso le colonne del nostro quotidiano (“La Sicilia”, giovedì 9 aprile 2015, p.19, rubrica “Cultura”).

Giuseppe Voza, dunque, ha impersonato fedelmente la figura del Soprintendente e del Direttore di museo (se il Museo Archeologico Regionale “Paolo Orsi” si colloca a un livello di qualità museografica da non temere confronti in Italia e in Europa, merito fondamentale per l’originaria realizzazione va a lui riconosciuto), privilegiando sempre il servizio alla comunità, la tutela del patrimonio culturale e la divulgazione della cultura archeologica e storico-artistica, anche con metodi e mezzi innovativi. Per tanti anni è stato alla guida della Soprintendenza di Siracusa (la gloriosa “Soprintendenza alle Antichità” che fino al 1987 comprendeva le quattro province della Sicilia orientale), in una delicata fase di transizione verso nuove competenze e diversi quanto incerti assetti istituzionali, superando non facili problematiche, ottenendo risultati di indiscutibile valenza e dimostrando sempre grande professionalità ed equilibrio. Ciò è anche dimostrato dalla notevole mole di ricerche e tantissime pregevoli pubblicazioni.

“Offrire a Giuseppe Voza questo omaggio con gli interventi di non pochi studiosi - spiega Giorgio Chessari (presidente del Centro studi Rossitto) - vuole essere un piccolo segno doveroso e tangibile per manifestargli la nostra riconoscenza. Di tale figura corre l’obbligo ricordare e, soprattutto, apprezzare il rigore metodologico, l’eleganza intellettuale ed il peculiare tratto umano. Voza, con le sue ricerche, ha contribuito in modo fondamentale alla conoscenza della vicenda storica e archeologica, dalla preistoria all’età tardo antica e oltre, in modo particolare della Sicilia orientale”.

Il Comitato promotore del volume (rappresentato da Rosalba Amato, Gioacchino Barbera, Concetta Ciurcina, Giovanni Distefano e Mariella Musumeci), nell’affabile “Premessa” annota: “In un momento così difficile e confuso come quello che stiamo vivendo, tale omaggio può anche essere letto come un atto di fiducia per quell’insieme di valori che Giuseppe Voza, da studioso e da Soprintendente, ha sempre difeso e onorato lungo tutto l’arco della sua prestigiosa carriera”.

 

Giuseppe Nativo

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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