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Mattinata intensa, tra le favole di Isabella Di Chio e la testimonianza di Arturo Mariani, calciatore della nazionale italiana amputati

 

#Noto 24 novembre 2015 – “Sono nato così, ma avere solo una gamba non è così importante da non farmi vivere la vita che vorrei”. 

Parole di Arturo Mariani, il giovane calciatore della nazionale italiana amputati, nato senza una gamba, il quale questa mattina ha raccontato la sua vita e la sua esperienza agli studenti degli istituti superiori in Sala Gagliardi, già raccolta nel libro dal titolo “Nato così”.

 

Un chiaro, piacevole quanto affascinante segnale di speranza e di coraggio, condito dalla fede e dall’amore. Soprattutto quello che Arturo ha ricevuto dai suoi genitori e dalla sua famiglia. “Conduco una vita normale – ha raccontato davanti una platea di giovani attenta e incuriosita – ma mi mancano alcune azioni a cui magari molti di voi non fanno nemmeno caso. Come per esempio tenere per mano una ragazza. La vita è un dono unico, per questo deve essere vissuta in maniera consapevole. Assistiamo a una perdita di valori nei giorni nostri, eppure la nostra mente è stata creata per non avere limiti. Esistono due tipi di persone, secondo me. Quelle che sperano e sognano. E quelle che fanno entrambe le cose, ma con una differenza: credono. In se stessi, ma soprattutto in quello che veramente vogliono. Liberiamoci della nostra protesi quotidiana”.

Si è parlato anche di legalità, con due laboratori organizzati dalle Forze dell’Ordine. Il tenente della Guardia di Finanza Federico Vanni ha incontrato gli studenti nella Tenenza di #Noto, in via Cavour, assieme al gruppo cinofili della Guardia di Finanza, mentre il commissario Paolo Arena, dirigente della Polizia di Stato dei commissariati di Noto e Pachino, ha parlato di bullismo e discriminazione in un dibattito molto partecipato in Sala Gagliardi. 

Per i più piccoli, invece, ieri è stato il giorno delle fiabe, grazie all’incontro con la giornalista Rai del Tgr Lazio Isabella Di Chio, promotrice dell’operazione salva Natale, attraverso cui si raccolgono i fondi per sostenere mamme e piccoli in difficoltà. 

 

Proseguono nel frattempo le visite ai laboratori della Fidia Research Farmaceutici in contrada Pizzutta e i laboratori alla Villa romana del Tellaro di ceramica antica, curati dall’archeologa netina Laura Falesi.

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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