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Sabato 9 aprile 2016 alle ore 17.45 Toni Capuozzo è stato ospite a Forlì invitato dall'Associazione “Il dito nell'occhio” presso il bar “L'URLO” in via Marcolin, 4 in occasione della presentazione del suo ultimo libro “Il segreto dei marò”.

Il libro sta andando molto bene e forse anche meglio di qualsiasi previsione, considerato il fatto che l'autore ha faticato non poco a trovare un editore disponibile a pubblicare un libro su un tale argomento. La conferma di questo positivo sviluppo del libro è dato anche dalle numerose presentazioni pubbliche che Capuozzo sta tenendo in lungo e in largo per tutta la nostra Penisola.

Il libro “Il segreto dei marò” è edito da Mursia, ha pagine 298 ed un costo di euro 16.

C'è una scritta nelle prime pagine, là dove solitamente si scrivono le dediche che gli autori dedicano a qualcun altro che gli è caro: 

“I santi devono essere sempre giudicati colpevoli, fino a quando non si dimostra la loro innocenza. - George Orwell, Riflessioni su Gandhi”.

Segue poi l'introduzione, per mano dell'autore del libro, il titolo di queste due pagine è “Il giorno dopo San Valentino”, e qui Capuozzo tira fuori tutte le sue capacità professionali da cronista, perchè in due pagine ricorda e racconta tutti gli avvenimenti importanti accaduti in Italia in quel fatidico mercoledì 15 febbraio 2012 per poi correlarli in qualche modo a un punto specifico nell'Oceano Indiano, indicato con latitudine 09° 17.2' Nord. Longitudine 076° 01.8'.

Ovviamente mi colpisce che citi, in quel contesto, anche le temperature record fra Forlì e Faenza, a-19,2 gradi centigradi, in quanto ricordo benissimo l'abbondanza di freddo e di neve in quell'anno 2012.

Il fatto strano però rimane quello che sembrano fatti di tanti anni fa, mentre sono solo quattro anni fa.

Aggiungo poi che la presentazione di un libro è una tappa obbligata per qualsiasi autore ed è importante che venga fatta una buona presentazione e spesso questo compito spetta a colui presenta l'autore.

Con Capuozzo a Forlì tutto è stato più semplice e scorrevole, in quanto dopo essere stato introdotto e presentato al pubblico da Fabio Fiorentini dell'Associazione “Il dito nell'occhio”, Capuozzo ha fatto tutto da sé, catalizzando il pubblico presente per tutte le due ore.

Un viaggio attorno al mondo della geopolitica, come dentro ad un vortice ,dove tutti gli accadimenti non sempre si incastrano e si susseguono in modo lineare e coerente.

Il pubblico è rimasto attento, silenzioso e coinvolto, perchè il pubblico vuole capire o almeno vuole provare a capire e questo atteggiamento corrisponde ed è in linea con il successo che il libro sta ottenendo.

Capuozzo ha narrato di fatti, di autorità, di alleanze, di opportunismi ma sempre con toni misurati e con l'intenzione di creare maggiori connessioni possibili, al fine di raggiungere una chiara comprensione degli accadimenti.

Nel fare questo l'autore è stato davvero bravo, perchè sembrava quasi di assistere ad una lezione universitaria, dove però il linguaggio e la comunicazione riuscivano a mantenere livelli semplici e facilmente comprensibili, in rapporto alla quantità di dati e di informazioni esposti dall'autore.

Ma è stata soprattutto l'umanità di Capuozzzo che è emersa nel corso della presentazione del suo libro.

Ha sentito l'obbligo di chiarire al pubblico che lo stava seguendo, che lui non si sente del tutto uno scrittore nell'accezione classica del termine e poi ha precisato che il libro “Il segreto dei marò” è per lui un piccolo strumento per non fare passare sotto silenzio, quella che a suo parere rimane un'ingiustizia, divenuta anche di dimensioni internazionali.

Capuozzo ha fatto appello ad un sentimento che pare divenuto sbiadito che è quello dell'appartenenza civile al medesimo Stato, sentimento questo che dovrebbe specificare la singola identità di ogni cittadino.

Erano e sono tutti Italiani, Latorre, Girone, Regeni,  Failla ed altri ancora e come tali andrebbero tutti sostenuti dalle autorità e dalla cittadinanza in egual misura.

Capuozzo si è soffermato anche su Regeni e sulle connessioni dei luoghi, dove lo studente si è mosso: Italia, Egitto, Inghilterra, ma poi ha aggiunto che anche la vedova Failla merita uguale attenzione per i drammatici fatti accaduti recentemente in Libia.

Poi ha focalizzato l'attenzione su Latorre e Girone, due militari al servizio dello Stato Italiano e qui Capuozzo si è ritrovato di nuovo costretto a specificare che la sua visione sui fatti intende andare oltre le posizioni politiche che solitamente si assumono al riguardo, cioè destra o sinistra, innocentisti o colpevolisti.

Per spiegare bene la dinamica dei fatti Capuozzo si è servito della bottiglietta di acqua minerale da 1/2 lt. su una mano in correlazione con l'altra sua mano che contemporaneamente teneva stretto il libro. 

La bottiglietta ed il libro sostituivano le imbarcazioni in quel punto specifico nell'Oceano Indiano, indicato con latitudine 09° 17.2' Nord. Longitudine 076° 01.8' in quel mercoledì 15 febbraio 2012.

Ha ricordato poi che i militari Italiani hanno una loro dignità ed un loro contegno anche all'estero e questo lo ha potuto verificare lui stesso di persona, durante i suoi reportages nelle zone di guerra.

Ha citato l'Afghanistan riferendo al pubblico presente dei numeri esatti: da 12 anni l'Italia è coinvolta e in 12 anni L'italia ha perso 53 suoi militari, mentre i militari Italiani in 12 anni hanno fatto 1 sola vittima, una bambina che accidentalmente, in quel suo ultimo momento di vita, era in macchina col padre.

I militari Italiani in missioni di guerra danno rispetto chiedendo rispetto, mentre altri militari di altri Paesi s' impongono con la forza, generando timore.

Ha successivamente fornito molte altre informazioni, scrupolosamente,con precisione e con attenzione.

La piacevolezza dell'ascoltare da parte del pubblico era dovuta anche alla sua capacità di intercalare le spiegazioni con alcune personali considerazioni, creando in tal modo delle gradevoli pause, come quando ha parlato dell'articolo che gli è stato richiesto dal direttore del Tempo, Mario Sechi. 

Ha poi aggiunto che Mario Sechi è figlio di un giornalista che è stato suo collega e che questo gli ha reso chiaro lo scorrere del tempo, in senso cronologico e gli ha fatto prendere coscienza degli anni che passono. 

Poi Capuozzo ha aggiunto che per la sua posizione professionale attualmente non può fare più tutti i reportages all'estero in prima persona e così, a malincuore, si ritrova costretto ad inviare sul luogo le sue giornaliste, come  di recente a Bagdag, mentre avrebbe ancora piacere di realizzare lui di persona quegli stessi reportages. 

In una di queste pause si è soffermato anche a ricordare il suo recente incontro con Latorre a Taranto. Latorre che è stato colpito da un ictus, trascorre le sue giornate nello sconforto e nella malinconia, senza dimenticare mai la dignità.

La stessa dignità che sta vivendo Girone trattenuto in India presso l'Ambasciata d'Italia.

La dignità di un militare dovrebbe corrispondere, in egual misura, alla dignità di un Popolo che quel militare tutela e rappresenta quando indossa una divisa e proclama un giuramento.

Infine la presentazione del libro “il segreto dei marò” da parte di Capuozzo è stata molto in linea con il libro stesso, che è denso di informazioni di cronaca e di storia e che può essere realmente di aiuto nella comprensione dello stato degli accadimenti.

E' un libro scritto da un autore Italiano che fa appello ad sentimento che vorrebbe e sopratutto che dovrebbe appartenere a tutti i cittadini Italiani.

Due ore di presentazione del libro, lontane da qualunque tipo di noia e vicine a qualunque tipo di sentimento di condivisa e condivisibile umanità.

 

 

Rosetta Savelli 

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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