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  • Rubrica: Incontro con l'Arte (Michele Digrandi=

Dall'inizio alla fine

 

 

Vedo e sento il messaggio simbolico che vi è in ogni tua opera, si nota un certo cammino sia artistico che spirituale in esso... l’immaginario metafisico delle tue rappresentazioni denotano velate verità della nostra esistenza che ci conducono alle domande fondamentali della nostra coscienza interiore... come il perché esistiamo o a che siamo destinati...

Veramente notevole l’opera che ci hai mandato... dove dalla cellula uovo, simbolo della creazione, nascono le tre dimensioni della vita che attraversano il mare della conoscenza fino ad arrivare all’illuminazione del ciclo infinito dell’eternità... con il simbolo della mela che è la meta terminale dell’arco che hai formato... la tua opera ci riporta alla riconciliazione della matrice cosmica che tutto unisce in un unico universo…

Non so se è effettivamente questo il significato che volevi dare all’opera, ma è ciò che io ho provato nel vederla…

 

Luca Longobardo

 

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1989 - Dall'inizio alla fine - Acrilico su tela cm. 50x70

 

Ammirando ed osservando il paesaggio marino dell’opera in esame, intitolata “Dall’inizio alla fine”, spiccano   anche per essere quasi immersi nelle acque, a partire da sinistra, un uovo, da cui guizza fuori una giovanissima trota e, a seguire, a destra, una mela, ove essa si tuffa, ormai alla fine del suo ciclo vitale, (terza trota), dopo aver superato la mezza età, rappresentata da una seconda trota, raffigurata al centro. Il quadro, nella sua armonica simmetria, appare quasi diviso in due spazi dalla linea scura dell’orizzonte, tracciata dal colore blu intenso di un mare increspato ed insondabile, mentre in alto, una candida e lanuginosa nuvola fa da luminosa cornice al percorso, in semicerchio, che dirige l’intervallo di tempo racchiuso nella metafora.

La serafica sfumatura di azzurro del cielo contrasta, a livello emotivo, con la tinta cupa degli abissi che, pian piano, si diluisce nelle vivide pennellate, tendenti al verde dei flutti e al bianco della schiuma. La metafora dell’itinerario del pesce   sembra tracciare il tragitto difficile e doloroso dell’uomo di fede, in quanto anima credente alla ricerca di una spiritualità completa. Egli, dopo l’età giovanile, caratterizzata da allettanti e fallaci apparenze, (acque verdi e torbide), raggiunge la maturità tramite la conoscenza e accettazione dell’inaccettabile croce (abissi profondi).

Solo a partire da questo momento, l’individuo, con la conquista della vera luce (nuvola chiara) e di una spiritualità totalizzante e cosciente, potrà concludere il suo faticoso cammino (terza trota - età senile), affidandosi, fiduciosamente, a quel Dio Misericordioso (tuffo nel frutto) che, con la sua Passione e Resurrezione, ha salvato tutti i figli dal peccato e dalla morte, per donare, come premio finale, il paradiso eterno (mela).

 

Giovanna Cappuzzello

 





 

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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