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  • Rubrica: Incontro con l`Arte

Michele Digrandi: Carrubo (1991) — Pastello su cartoncino (cm. 35,1x49,7)

 

 

Sibila il vento, incuneato dentro

le fitte fronde di un maestoso carrubo

e ne denuda i rami, simili a braccia 

protese verso il cielo.

Parimenti l’uomo, dalla bufera degli

eventi colpito, alza le mani in prece 

e spera che, oltre l’opaco muro

dell’umana indifferenza, possa 

scorgere un sentiero tra i misteriosi

anfratti della divina Provvidenza.

 

Giovanna Cappuzzello

 

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Michele, le immagini tra finzione e realtà scaturenti dal bel catalogo che mi hai inviato, confermano la valenza di una pittura d’ambiente e del territorio che se si connota paesaggisticamente, certamente superano i limiti del descrittivismo, per assumere valori metaforici, estetici e concettuali di più vasta portata artistica.

L’incombenza dei cieli tersi, contrastati da alberi secolari e fitte vegetazioni, i muri a secco, che disegnano ascese sulla tela, le agavi-regali che riverberano tra strade di campagna, riportano una realtà trasfigurata, che oltre la finzione, recuperano la bellezza colta dall’artista, certamente come valore aggiunto su quella naturale.

 

Giovanni Amodio (Taranto)  

 

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry