Ragusa e dintorni
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Concorso giornalistico ‘Maria Grazia Cutuli’ vince un liceale di Vittoria parlando di xenofobia. L’esperienza di Amedeo Ricucci del TG1, inviato di guerra: “Non dobbiamo essere cassa di risonanza dell’ISIS”

 

Vittoria, 7 giugno 2015 – Un studente liceale di Vittoria di 16 anni, Giovanni Macca, del liceo Scientifico ‘Cannizzaro’ ha vinto la dodicesima edizione del concorso giornalistico nazionale 'Maria Grazia Cutuli', riservato agli studenti delle scuole medie superiori e intitolato alla cronista catanese uccisa in Afghanistan nella strada che portava da Jalalabad a Kabul. 

La sua composizione riguardava il tema della xenofobia in una realtà come Vittoria dove vi è un'alta presenza di migranti africani. Giovanni  Macca ha raccontato la storia di tre ragazzi somali arrivati in barcone dall’Africa. 

“La storia di Luca, Mimmo e Fabio – scrive il giovane liceale nel suo articolo – è soltanto una goccia del grande Oceano ch’è la xenofobia; e tu vuoi continuarci a nuotare indifferente e indisturbato o pensi che sia giunto il momento di uscire e di farti portatore di giustizia? Non lasciare che le nostre grida siano come urla di uomini circondati dal deserto, sappi invece che le lacrime di Luca, Mimmo e Fabio sono diventate la mia grinta, la loro speranza di cambiamento la mia”.

Al secondo posto Miriam Orsitelli liceo Classico ‘Garibaldi’ di Napoli e al terzo Maria Claudia Bertoletti del liceo Classico ‘Alfieri’ di Torino. 

Il concorso giornalistico ideato 12 anni fa dalla professoressa Anna Maria Zagara e promosso dalla Fidapa di Vittoria con la collaborazione del comune di Vittoria, del Corriere della Sera, dell'Assostampa di Ragusa ha ospitato quest’anno nel suggestivo Teatro Comunale di Vittoria anche il seminario formativo dell’Ordine dei giornalisti sul tema «L’informazione ai tempi dell’Isis: dove finisce il diritto di cronaca e comincia la propaganda».

Ospite d’eccezione, l’inviato di guerra del Tg1, nonché autore di molti report sulle varie guerre che si sono combattute nel mondo, Amedeo Ricucci (vittima di un sequestro di terroristi per diversi giorni in Siria nel 2013), che insieme al segretario provinciale dell’Assostampa Gianni Molè ha trattato lo scottante argomento dell’informazione ai tempi dell’ISIS, che vede i sanguinari del movimento terroristico sfruttare ogni forma di propaganda mediatica, tramite i social, per diffondere il terrore nell’Occidente.

Ricucci si è detto favorevole a non mandare in onda le immagini cruente dello sgozzamento dei loro ostaggi ma a dare solo la notizia con un’attenta contestualizzazione affinché i giornalisti non siano cassa di risonanza della loro ideologia. 

Riguardo al fenomeno della comunicazione via social, Ricucci ha detto «che tutti possono produrre informazione, ma sono solo i giornalisti dotati di professionalità ed esperienza in grado di selezionare la notizia. In guerra, purtroppo, è la propaganda che la fa da padrone. Pertanto le immagini dell’Isis che sgozza gli ostaggi non vanno mostrati perché suscitano la nostra morbosità più intima».

I vincitori del concorso sono stati premiati la presidente della sezione di Vittoria Maria Carmela Blandino e quella del distretto Sicilia, Nora Caserta.

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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