Siracusa, 8 aprile 2015 – “Spiace il taglio speculativo che viene posto sulle questioni amministrative quasi come idea preconcetta; spiace a maggior ragione quando l'alterazione di una convenzione come nella fattispecie non sia essa stessa oggetto di scandalo, anzi”. Lo afferma l'assessore al Patrimonio, Gianluca Scrofani, intervenendo sulla vicenda della Casa del pellegrino.
“È legittimo – prosegue l'assessore Scrofani – che una buona amministrazione, a 18 anni di distanza, proceda ad una verifica delle condizioni dell'accordo che, lo ricordo, prevede per 50 anni il pagamento al Comune di un canone di soli 500 euro l'anno. A seguito dei legittimi rilievi posti in sede di commissione Patrimonio, l'ufficio affari generali ha inviato una nota con la quale si contesta la diversa utilizzazione e gestione economica della Casa del pellegrino assegnando 30 giorni per le controdeduzioni”.
Prosegue l'assessore Scrofani: “Nella nota, i citati articoli 2, cioè 'l'utilizzo per scopi diversi dal ricovero notturno per pellegrini', e l'articolo 7, secondo il quale “il Comune qualora l'immobile non risultasse adibito all'uso di cui all'art 2, revocherà il comodato con apposito provvedimento motivato previa notifica dell'inadempienze almeno 60 giorni prima ed ove le stesse non venissero eliminate”, diventano quindi il perno della questione che ci obbliga alle necessarie verifiche”.
“L'Amministrazione – conclude l'assessore Scrofani – non vuole certamente revocare la convenzione ma ristabilire tutte le condizioni d'uso concordate nel contratto o, in alternativa, adeguare il canone ai diversi usi cui l'immobile è di fatto adibito, malgrado non siano contemplati nell'accordo iniziale, apportando così le opportune modifiche al contratto”.
Casa del pellegrino. Scrofani: «nessuno vuole revocare la concessione»
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