Siracusa e dintorni
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Casa di reclusione di Augusta: commissione comunale per gli studi di storia patria – istituzioni e ricerche: ritorno al Castello Svevo

 

Augusta, 8 settembre 2014 – Riapre, sia pur in maniera del tutto straordinaria, il Castello Svevo di Augusta per una iniziativa dall’alto valore simbolico.

Il progetto “Ritorno al Castello Svevo” promosso dalla Casa di Reclusione di Brucoli e la Commissione Comunale per il piano di studi di Storia Patria rientra nell’ambito delle iniziative di giustizia riparativa periodicamente attuate presso l’istituto penitenziario con l’apporto in questo caso  e la collaborazione del Comune di Augusta  di numerose realtà associative del territorio, Lega ambiente, Inner Wheel circolo di Augusta, l’Associazione Buon Samaritano di Augusta, la Guardia costiera ausiliaria, l’Associazione IAN  (Innovative Art Network ) 

“Questo progetto, spiega il direttore della casa di reclusione  Antonio Gelardi, si concretizza grazie alla sensibilità della, Sovrintendenza ai beni culturali Siracusa che ha autorizzato l’apertura del Castello sia pur limitatamente al piazzale antistante la cosiddetta “Torre Bugnata”. 

Da mercoledì scorso un gruppo di detenuti è impegnato nella pulizia e il diserbamento  dell’area interessata per accogliere la cittadinanza all’evento programmato per sabato 13 settembre.

 Questa nuova iniziativa  va ad aggiungersi al ricco cartellone che ormai da qualche tempo distingue l’istituto penitenziario di Augusta. La collaborazione fra la casa di reclusione ed la Commissione comunale per gli studi di storia patria è nata  in occasione dell’altra apertura straordinaria del Castello avvenuta lo scorso febbraio in occasione della visita del Corpo di S.Maria Goretti il cui uccisore fu rinchiuso per qualche tempo proprio nel carcere di Augusta. Recentemente ha preso avvio questa nuova iniziativa portata avanti grazie anche alla  sintonia con la Sovrintendenza di Siracusa. 

L’evento del 13 settembre è in effetti un momento per riaccendere i riflettori su un monumento simbolico per la città. Un monumento di indubbio valore storico e architettonico – precisa Il presidente la commissione storia patria Giuseppe Carrabino - e nel contempo esempio ben conservato di archeologia carceraria. Per tale motivo – come abbiamo avuto modo di condividere con il dott. Gelardi – il progetto di recupero e la memoria legata al  monumento  non può non tener conto della destinazione carceraria che ha comunque permesso al Castello  di sopravvivere per altri cento anni. Cosa ne sarebbe stato del Castello se non veniva destinato a struttura carceraria ?

Intanto grazie alla sinergia del citato gruppo di associazioni  sarà possibile  il 13 settembre dalle ore 19  accedere nel cortile del Castello ed assistere ad ad un momento di intrattenimento di parole e musica a cura della Corale “Swing Brucoli’s Brothers Band” composta da un gruppo di detenuti con la direzione di Maria Grazia Morello”. 

Il nome dell’evento nasce da un precedente storico, poiché nel vecchio reclusorio , che aveva un rapporto profondo con la città, si recava, in occasione della festa patronale , la banda cittadina, che si esibiva nel cortile esterno del carcere ed i detenuti ascoltavano i brani da dietro le sbarre; questo era un omaggio  della cittadinanza ai reclusi . Lo stesso cortile adesso, ripulito e risistemato con l’attività dei detenuti verrebbe, in attesa del restauro del castello, reso fruibile per la cittadinanza con una manifestazione volta ad una rievocazione storica, all’interno della quale poi i detenuti della corale dell’istituto, fruendo , come già in altre occasioni, d’intesa con la Magistratura di sorveglianza, di permessi,  eseguirebbero,  simbolicamente,  alcuni brani. 

Durante la serata l’associazione il Buon Samaritano avvierà una raccolta fondi destinata all’acquisto di beni per la pulizia personale per i detenuti indigenti.

 

 

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