Scicli, 19 agosto 2014 – Scicli è stata realmente capitale del Mediterraneo per una notte. Due i nomi che hanno impreziosito l’estate del Sud est siciliano, ambasciatori della musica popolare cantautorale siciliana nel mondo: Alfio Antico e Mario Incudine, ieri sera a Scicli, in Villa Penna, location incantevole, in occasione della “prima edizione di “Mediterraneo – Suoni & Sapori del Sud”.
L’evento, realizzato con il patrocinio del Comune di Scicli, ha visto una massiccia presenza di pubblico; tanti sciclitani, moltissimi turisti.
È stata una serata dedicata alle sonorità etniche ed ai sapori e profumi del Mediterraneo. Incluso nel biglietto d’ingresso la degustazione di cous cous e grazie all’area Food & Drink , vini e piatti siciliani realizzati con prodotti a km zero. “Cantunera, Tipicamente Sicilia” ha addolcito ancor di più la serata con deliziosi cannoli, figli della più raffinata tradizione dolciaria isolana.
Ha aperto il concerto Alfio Antico con i suoi tamburi, le sue poesie, la sua musica. Il primo brano è stato “Di cu sugnu”, che il cantante di Lentini ha portato al Festival della Canzone Siciliana, andato in onda su Antenna Sicilia, nel 2010. E poi altri suoi grandi successi, accompagnato da Puccio Castrogiovanni, (Lautari).
La serata prevedeva una staffetta tra due dei più grandi cantanti siciliani, Alfio Antico – Mario Incudine. Dopo aver cantato assieme un brano, esce Alfio Antico e rimane sul palco Mario Incudine, che ha infiammato letteralmente il pubblico presente, presentando anche alcune chicche esclusive ed indimenticabili, accompagnato dal M° Antonio Vasta.
«I miracoli della musica, la magia degli incontri di pelli e corde che si fondono sulla stessa emozione. Pubblico stupendo per un concerto denso di pathos, di ritmo, di poesia – ha commentato Mario Incudine – . Avere accanto un albero di canto come Alfio Antico cantore vero e autentico con un cuore enorme come il suo tamburo, vederlo commuovere mentre canta due brani che gli ho chiesto di fare insieme a me “La foglia” e “Silenziu d’ amuri” e io commuovermi con lui… non ci sono parole, anche per noi è stata una di quelle serate magiche, emozionanti – ha detto ancora l’artista di Enna -. E poi – aggiunge – portare tutti alla danza con il ritmo vorticoso delle sue pelli e delle mie chitarre con l’organetto di Antonio Vasta e il marranzano di Puccio Castrogiovanni è stato bellissimo. Una grande intesa nonostante, l’improvvisazione soprattutto nel finale».
Mario Incudine ha coinvolto il pubblico, lo ha incantato con “Italia Tàlia” e con “Salina”, lo ha fatto commuovere con il suo “racconto” sul disastro di Marcinelle, in Belgio, l’8 agosto del 1956.
I due artisti hanno chiuso assieme la serata strappando lunghissimi applausi al pubblico presente, che nel frattempo si lasciava trasportare dalle note e molti ne hanno approfittato per ballare tarantelle.
Magico anche il contorno in alcuni brani dei ballerini Alosha, Ika e Sadhana.
Giovanni Giannone
[credit foto: NoveTV.com]