Scicli, 6 luglio 2014 – Si chiama anatocismo ma in termini pratici si traduce in calcolo degli interessi sugli interessi da parte delle banche.
Tecnicamente è il meccanismo degli interessi definiti “composti” che non fanno altro che far lievitare i costi per aziende e privati, già cancellato dall’ordinamento da plurime sentenze della Cassazione. Scontato, anzi naturale, che la reintroduzione dell’anatocismo nel sistema economico bancario grazie ad un decreto legge (tra le misure “crescita economica”) del Governo Renzi abbia fatto sobbalzare quanti avevano mandato ormai in soffitta l´anatocismo. La sua cancellazione è durata invece poco perché non sono trascorsi neanche sei mesi da quando la legge di Stabilità 2014 aveva abolito l’anatocismo bancario.
La Legge di Stabilità 2014 aveva visto l’approvazione di una norma considerata rivoluzionaria, poiché aveva di fatto cancellato per sempre la possibilità per le banche di capitalizzare gli interessi.
Tale norma aveva poi lasciato al CICR (Comitato interministeriale per il Credito e il risparmio) il compito di adottare una delibera che attuasse il divieto: delibera che, ovviamente, non è mai arrivata. Nel frattempo, però, l’abrogazione è stata a sua volta abrogata.
La Legge di Stabilità 2014, infatti, è stata superata da un decreto legge sulla Gazzetta Ufficiale con il quale il Governo ha reintrodotto la possibilità, per le banche, di applicare l’anatocismo, ossia di calcolare gli interessi dovuti dal cliente non solo in percentuale sul capitale da restituire, ma anche sugli interessi passivi e spese già maturati su tale capitale, aggravando ulteriormente la posizione debitoria dei correntisti.
Con ripercussioni di non poco peso su chi ha avuto, in questi mesi, il “coraggio” di contrarre un finanziamento per effettuare investimenti e, quindi, per rilanciare l’economia. Applicato a chi ha il conto in rosso, l´anatocismo finora ha portato ad una montagna di cause tra consumatori e banche come se non bastassero già pali e paletti nel sistema bancario e in generale nell’erogazione di credito e finanziamenti.
La denuncia parte da Angelo Giallongo Consigliere e socio fondatore di ASCCANUS (Associazione Commercialisti Contro l’Anatocismo e l’Usura Bancaria), che aggiunge: «si sta giocando col fuoco sulle spalle di consumatori, famiglie, piccole e medie imprese già strozzate da tassi d’interesse elevatissimi e ben superiori alla media europea.
Per di più, alcuni Ministri, come nel gioco delle tre carte, fanno sapere (da fonti di stampa) di non essere a conoscenza di questo fantomatico decreto, giocando a scaricabarile, addirittura, fonti del ministero dell’Economia, hanno fatto sapere che la ‘polpetta avvelenata’ per gli utenti dei servizi bancari, sarebbe stata infilata di notte in un ‘decreto mostruoso’, indicando la Banca d’Italia come responsabile ed autrice di quella norma capestro, già cancellata dall’ordinamento da diverse sentenze di Cassazione».
ASCCANUS, quindi, coinvolgendo utenti e anche altre associazioni e pronta a fare le barricate contro questo decreto pregno di illegittimità che lede gravemente i diritti dei cittadini.
Angelo Giallongo
ASCCANUS: «Anatocismo? ancora?»
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