Cultura
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  • Argomento: Poesia

Modica, 27 ottobre 2019 – Un appuntamento molto apprezzato  dai partecipanti, quello che si è tenuto lo scorso sabato al Caffè Letterario Quasimodo, e che è stato dedicato alla presentazione del libro di poesie, dal titolo “Liberamente”, della poetessa Cinzia Romano La Duca. 

L’autrice ha coinvolto piacevolmente il pubblico sia con i suoi versi che con l’esecuzione di brani musicali al pianoforte, mostrandosi un’artista di talento capace di esprimersi in molte forme, ivi compresa la pittura. 

Di notevole spessore l’intervento critico della prof.ssa Annamaria Amitrano, docente ordinario di Etnostoria e Antropologia dell’Educazione nell’Università degli studi di Palermo, che ha evidenziato, fra l’altro, come la poetessa Cinzia Romano con la sua silloge abbia costruito un progetto poetico nel quale la libertà e l’amore si incontrano sinergicamente dentro un orizzonte di sentimento che si confronta con un “Tu”, che in alcuni casi prende anche il nome del “destino”. La Romano La Duca  -  ha sottolineato la relatrice – costruisce “un mosaico di pezzi dispersi” e offre una riflessione sull’amore come parametro essenziale della vita nelle luci e nelle ombre, nelle sue  bellezze e fragilità.

Affabulanti e coinvolgenti le letture di poesie a cura di Fatima Palazzolo, della Compagnia “Piccolo Teatro” di Modica, e della docente Maria Giunta, come pure gli intermezzi musicali al pianoforte  eseguiti dalla stessa poetessa. L’incontro è stato coordinato dalla poetessa Antonella Monaca.  

Domenico Pisana, Presidente del Caffè Letterario Quasimodo,  ha posto l’accento sulla categoria portante del testo, ossia la libertà, che per la poetessa si sostanzia in due versanti:  libertà “da”, cioè da tutto ciò che rende l’uomo schiavo delle cose e  del tempo,  e libertà “di”, cioè libertà  di “essere” se stessi , di vivere, sognare, esprimere emozioni, “vivere l’intensa / sensazione / di infinito e di incanto,  come scrive l’autrice nella lirica “Quando” e, ancora, di reinventare, progettare, desiderare, sperare” come afferma nella poesia “A volte una emozione”. 

 

s. m.

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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