Cultura
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Ragusa, 24 luglio 2015 – 52 opere grafiche e 16 volumi, realizzati tra il 1776 e il 1845 e appartenenti alle collezioni della  Fondazione Sicilia, in mostra da domani e fino al 1 novembre a Palazzo Branciforte in una raffinata esposizione dedicata al Grand Tour.

Il quell’epoca la Sicilia è meta irrinunciabile per uomini d’arte e viaggiatori stranieri, che percorrono l’Europa con l’intento di completare la propria formazione e cercare il sapore dell’avventura. Al Grand Tour è legata l’attività di artisti, che eseguivano vedute e paesaggi incantevoli, molti dei quali ripresi, attraverso incisioni, su rare pubblicazioni dell’epoca. 

La mostra ha una ricca offerta didattica. Tutti i giorni alle 18,30 si può usufruire di una visita guidata di un’ora per singoli al prezzo di 5 euro a persona e, su prenotazione, di una visita guidata in italiano e inglese per i gruppi. 

 

L’esposizione si articola in diversi spazi del Palazzo. 34 opere grafiche nella Cavallerizza: antichità greche di Segesta, Selinunte e Agrigento sono rappresentate insieme all’Orecchio di Dioniso e alle Latomie di Siracusa, all’Anfiteatro di Catania, al Teatro Greco di Taormina e ad altri luoghi dell’Isola. Tra gli autori spiccano i nomi di Louis-Francois Cassas,  Jean-Pierre Louis Laurent Houel, Claude Louis Chatelet,  Luigi Mayer e Franz Hegui, solo per citarne alcuni. 

 

 Altre 18 opere grafiche (coerenti, per argomento, con i 16 volumi sistemati in appositi tavoli ) sono invece in mostra al primo piano, in un ambiente da oggi denominato Sala del Grand Tour. Si tratta di opere come Vue de la Place du Marché à Catane di Louis Jean Desprez e The Great Crater of Etna di George Cockburn e di opere in volume, come Veduta di Vulcano, del Castello a Mare presso Iaci, di Panarea, di Salina, di Filicudi e di Lipari di Pietro Fabris nel volume di William Hamilton, Campi Phlegraei, del 1776 e Vue de l’Isle Vulcano, une de Isle de Lipari, à 30 mille Nord-Est, des Còtes de la Sicile di Claude Louis Chatelet nel volume di J. C. R. de Saint-Non, Voyage pittoresque ou description des Royaumes de Naples et de Sicile, quatrième volume, contenant la description de la Sicile del 1786. Nella stessa sala sono esposte anche le pubblicazioni di Peter De Wint, Jean Frederic D’Ostervald ed Henry  Swinburne, dove scorci di rovine classiche si mescolano a paesaggi e a deliziose vedute di città di Sicilia, oltre che a eruzioni vulcaniche che hanno contraddistinto la storia del paesaggio siciliano. 

“Dopo la mostra sul taccuino di Lord Compton, ecco un’altra esposizione dedicata alle opere grafiche realizzate negli anni del Grand Tour” - dichiara il Professore Giovanni Puglisi, Presidente della Fondazione Sicilia - che precisa: “L’intera collezione di opere grafiche della Fondazione è composta da oltre mille fogli, che rappresentano l’Isola sotto vari aspetti: un nucleo legato al tema della cartografia è oggi, per esempio, esposto nell’appena restaurata Villa Zito. Dopo la mostra sul Grand Tour – prosegue il Presidente Puglisi – vogliamo fare conoscere al pubblico le altre opere di questa collezione, attraverso una serie di allestimenti, ordinati per temi, con l’intento di raccontare come la Sicilia si sia affermata nella coscienza culturale europea”.

 

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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