Cultura
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dietro il segno
CIVICA RACCOLTA CARMELO CAPPELLO
Palazzo Zacco Ragusa
24 ottobre / 28 novembre 2015
inaugurazione sabato 24 ottobre ore 18.30
Debora Antonello / Tiziano Bellomi / Gianna Bentivenga / Sandro Bracchitta / Paolo Ciampini Graziella Da Gioz / Elisabetta Diamanti / Giancarla Frare / Vincenzo Gatti / Francesco Geronazzo Mario Guadagnino / Erico Kito / Stefano Luciano / Bonizza Modolo / Elena Monaco / Antonino Triolo

 

Si inaugura sabato 24 ottobre la mostra “Dietro il segno” a Palazzo Zacco a Ragusa. artisti provenienti da tutta italia per l’evento dedicato alle incisioni

Ragusa, 22 ottobre 2015 - È in fase di completamento, in vista dell’inaugurazione di sabato 24 ottobre alle 18,30 a Palazzo Zacco a Ragusa, l’allestimento della mostra d’incisioni “Dietro il segno”. 

Grazie alla concessione della sede museale di via San Vito da parte dell’Amministrazione comunale - Assessorato alla Cultura, questo evento rappresenta quasi  una continuità di dialogo artistico con altre iniziative sviluppate negli ultimi mesi in città. La mostra-evento ospiterà trentadue opere realizzate da sedici artisti italiani la cui età spazia dai 30 agli 80 anni. L’iniziativa è organizzata dall’Associazione nazionale “Incisori Contemporanei”, presieduta da Antonio Luciano Rossetto, ed è curata dall’artista ibleo Sandro Bracchitta e dal critico Andrea Guastella.  

Raccoglie per la prima volta in Sicilia opere di grande spessore artistico realizzate da un gruppo eterogeneo di artisti che hanno come denominatore comune l’incisione, un’arte a prova di lastra, torchio, matrice e inchiostro in cui la sperimentazione è sempre in continua evoluzione. 

Un’arte a  pieno titolo ma  spesso non valorizzata opportunamente. 

Conosciuta fin dall’inizio come tecnica di traduzione di opere d’arte, fin da subito ha avuto un’autonomia di medium espressivo. Tanti sono stati i maestri nei secoli, da Dürer a Rembrandt e Goya, Luca di Leyda, Stefano della Bella, Marco Antonio Raimondi. L’incisione è ancora oggi la tecnica preferita dei più grandi artisti contemporanei.  Le varie tecniche di quest’arte sono dettagliatamente illustrate nell’appendice del catalogo che sarà presentato in mostra in cui figurano anche i testi critici di Andrea Guastella e Gianfranco Schialvino.  

È proprio il critico Andrea Guastella a voler evidenziare come l’incisione sia diventata oggi “un’arte a sé, con il suo pubblico di estimatori”. A sottolineare l’importanza dell’incisione è anche il critico Gianfranco Schialvino che nel suo colto e dettagliato intervento sulle varie forme di  “arte contemporanea”, dà molta importanza al disegno “come antidoto alla tante volte dichiarata morte dell’arte”. Il disegno, secondo il critico,  è l’incipit di ogni forma d’arte e ciò avviene soprattutto nell’incisione in cui l’artista per esprimersi trasferisce il disegno sulla matrice per poi incidere.  

“Il disegno – scrive in catalogo Schialvino - assicura il reale possesso del visibile, è la prova di quello che ho visto senza dipendere da un procedimento meccanico o digitale”. Poi aggiunge: “Perché al principio c’è il disegno. Perché quest’arte, la cui figurazione è stata “sorpassata” dalla fotografia, è finita, morta. Perché se qualche artista si proverà a farla rinascere dovrà incominciare dal disegno..”. Gli artisti che esporranno a palazzo Zacco fino al 28 novembre le loro opere legate al mondo dell’incisione provengono da ogni parte d’Italia e sono Debora Antonello, Tiziano Bellomi, Gianna Bentivenga, Sandro Bracchitta, Paolo Ciampini, Graziella Da Gioz, Elisabetta Diamanti, Giancarla Frare, Vincenzo Gatti, Francesco Geronazzo,  Mario Guadagnino, Erico Kito, Stefano Luciano, Bonizza Modolo, Elena Monaco e Antonino Triolo. L’inaugurazione della mostra è fissata per sabato prossimo 24 ottobre alle 18,30. La mostra potrà essere fruita fino al 28 novembre (orari di apertura: dal lunedì al venerdì 9.00 > 13.00 / martedì e giovedì 9.00 > 13.00 e 15.00 > 17.00). La mostra è patrocinata dal Comune di Ragusa e gode della sponsorizzazione della Banca Agricola Popolare di Ragusa. 

 

Giovannella Galliano 

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry