Cultura
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Gaspare Cascio dal 25 Marzo al 7 Aprile 2016 presso la Galleria d’Arte Koiné Scicli inaugurazione venerdì 25 Marzo h18:00

Le ceramiche del Maestro Gaspare Cascio saranno esposte presso i locali della Galleria Koiné a Scicli dal 25 marzo al 7 aprile 2016.

Tra i pezzi esposti figureranno i grandi piatti realizzati con la tecnica della maiolica a gran fuoco, dal diametro che raggiunge i 60 cm. Con la stessa tecnica sono realizzati anche i vasi e le statue di animali fantastici, dalla superficie ricoperta da una pittura che narra di luoghi e personaggi. Saranno esposte anche le grandi ciotole decorate con la tecnica del riflesso metallico, tecnica che dona loro un fascino lontano.

Gaspare Cascio, ceramista e pittore, è nato a Sciacca (Agrigento) nel 1938.

Ha studiato ceramica presso l'Istituto d'Arte Ceramica di Caltagirone. Docente emerito di Discipline Artistiche nella Scuola Statale, è un pioniere della prima generazione dei ceramisti che hanno fatto rifiorire la sopita tradizione dell'arte vasaria di Sciacca, già viva sin dai tempi di Agatocle e proseguita nel tempo con alterne fortune sino ai nostri giorni. Dal 1957 ha lo studio in via Vittorio Emanuele, 115.

Gaspare Cascio ha il laboratorio-bottega di ceramica a Sciacca, vicino alla Piazza Belvedere verso il mare africano. Alcuni dei suoi piatti, intensi di semplici sogni colorati, sono tra i più belli che io abbia mai visto. Squassa la creta docile a palmo aperto, la sbatte per distenderla più vasta, la forma con le dita esperte, segna con la stecca, affina con la pelle, la materia l'ispira e lui la forma immaginando il prossimo rapporto col colore, quando si sarà asciugata: le pennellate di nero ramina che nel buio torrido del forno inverdisce, il bruno invermiglia, l'ocra opaca diviene selenio luminoso, il celeste un turchese persiano, tenta rapporti futuri.

Danilo Dolci, "Chissà se i pesci piangono", ed. Einaudi 1973

Lavorando con terra e col fuoco, il Maestro Gaspare Cascio domina la luce e mescolando fine terra da movenze flessuose ed antiche doviziose forme, con rigore stilistico e inventiva mai doma... E dimostrazione di amore per la Sua terra, il Maestro Cascio ne ho espresso molto, volgendo lo sguardo oltremare, con onore rappresentando la Sicilia in molte nazioni dove la ceramica è denotativa di arte bella e utile. Vanno per mare e lontane contrade i complessi decori che narrano una storia secolare di ingegno e bellezza, vanno i lustri a raccontare di regine e cavalieri, di mense rese ancor più sfavillanti dall'oro del vasellame, con ricerca del misterioso decoro, più bello del precedente, della materia, che al fuoco indora forme ardite e segna le corone aragonesi affidandole compiti di fascinoso presente. Il lustro dorato tipico dell'epoca segnata da re e regine che la Sicilia ebbero cara, viene ancor oggi, dall'artista saccense, tenuto in considerazione quale espressione alta e sinteticamente storicizzata in segni di indubbio valore, di eloquente compendio di aggraziate forme e di espressivi decori che esaltano la materia ceramica, assegnandola alla categorica definizione di arte. Usa la ceramica come un pittore, Gaspare Cascio, e modella l'argilla con tempra di scultore ... conviene allora dirsi ammiratore della Sua arte e fornire alla sorridente compagine degli estimatori un cenno di adesione ammirata al Suo percorso variopinto, geniale, di indelebile valore.

Enza Cilia Platamone

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry