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  • Autore: Maria Attanasio
  • Editore: Sellerio
  • Titolo: Lo splendore del niente

Una copertina molto particolare; una scrittura che ammalia e fa riflettere. Sfondo: la nostra antica Sicilia. C’è anche un forte affetto con la casa editrice Sellerio. Il legame con l’editore palermitano è ribadito anche dalla dedica del volume ad “Elvira”, che è appunto la Sellerio, «sempreviva signora delle storie», che ebbe il merito di avvicinare la nostra autrice alla narrativa, dopo che la stessa si era fatta conoscere ed apprezzare come poeta, a partire dalla fine degli anni Settanta. Stiamo parlando della scrittrice calatina Maria Attanasio che venerdì 7 agosto (ore 21.30) sarà presente a Marina di Ragusa alla rassegna letteraria “Liolà”.

Giunta quest’anno alla terza edizione, “Liolà” è l’ormai conosciuta iniziativa culturale che, con la ProLoco Mazzarelli in sinergica collaborazione con il Comune di Ragusa e numerosi sponsor, va ad intrecciare libri, incontri, opere, luoghi, autrici e autori presso il cortile suore Sacro Cuore, nella frazione rivierasca di Marina di Ragusa. Il volume, dal titolo Lo splendore del niente e altre storie (Sellerio Editore, Palermo, 2020) sarà presentato da Maria Giovanna Fanelli. 

 

Si tratta di racconti scritti in momenti diversi, pubblicati singolarmente nell’arco di un ventennio, tra il 1994 e il 2014, che rivedono la luce nel volume di Sellerio con il titolo che colpisce non poco: “Lo splendore del niente”, dove quel “niente” si riferisce al fatto che le protagoniste (tutte donne, vissute nella Sicilia del ‘700) sono figure nate e cresciute ai margini della storia ufficiale, escluse dal linguaggio del potere maschile. “Storie di donne cancellate”, come afferma la stessa autrice e il cui comune denominatore e la relativa architettura narrativa contribuiscono a farle sembrare come parte di un’unica grande vicenda storica. Storie di donne cadute nell’oblio ma “splendide”, vive di un’identità forte e mai rassegnata, protagoniste del loro tempo e che hanno saputo incidere e ribaltare un destino già prefissato, squarciando “l’oscurata genealogia” che le ha prodotte e facendo rimbalzare una sorta di eco che contagia il racconto successivo.

Maria Attanasio, con la perizia e la fluidità narrativa che la contraddistinguono, si è messa in ascolto del “respiro polveroso” emanato dalle carte di archivio recuperandone le tracce documentali e ponendo la giusta attenzione all’immaginario di leggende diffuse sul territorio, e tramandate oralmente. “La storia locale – spiega Maria Attanasio - è quel legame tra la grande storia e l’esistenza. Nella storia locale si intravedono le vite delle persone”. Quelle di Attanasio sono vicende fortemente al femminile e riguardano storie di donne che hanno fatto un gesto di resistenza e, soprattutto, hanno saputo coraggiosamente opporsi alle discriminazioni, alla violenza, all’ingiustizia. L’impianto narrativo risulta molto attento al paesaggio nei suoi colori e nelle varietà della vegetazione, mentre il testo è intensamente analitico nell’indagare sacro e profano, superstizione ed empietà di una Sicilia perennemente arcaica. Una dimensione femminile diversa dall’usuale e tanto più nei periodi in cui le protagoniste ebbero a vivere. Figure femminili dalla forte tempra (una badessa che si ribella al re, un’avvelenatrice seriale, una nobildonna intellettuale e anticonformista, una pittora mistica ed epilettica, una donna costretta a travestirsi da uomo per andare a lavorare, divenendo “masculu fora e fimmina intra”) che, non di rado, cozzano anche con il potere dell’Inquisizione. 

 

Ci siamo piacevolmente intrattenuti, in una sorta di anteprima, con Maria Giovanna Fanelli (scrittrice) cui domani (venerdì 7 agosto) è affidata la presentazione del libro. 

 

C'è una sorta di parallelismo con i tempi attuali nelle figure femminili descritte da Maria Attanasio?

Sì, trovo un forte filo conduttore fra il femminile di allora e quello di ora e sta tutto - secondo me - nella straordinaria forza delle donne, che non viene meno neanche quando sembra scricchiolare forte. È una condizione solida, un dato di fatto innegabile: le femmine sanno trarre forza persino dalle evidenti fragilità, proprie e altrui.

 

Preferisci un racconto in particolare piuttosto che un altro?

Al momento, ma già domani potrei aver cambiato idea, amo Francisca - del racconto "Correva l'anno 1698" - perché mi ha affascinata.  

 

Se dovessi definire il libro di Maria Attanasio con un aggettivo, quale useresti e perché?

Un aggettivo per il libro, che poi è un aggettivo per la scrittura di Attanasio: potente. Il perché? Beh, basta aprire una pagina a caso per sentirsi travolti.  

Giuseppe Nativo  

 

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Maria Attanasio (Caltagirone, 1943) collabora a riviste e giornali. Ha scritto poesie (Interni, 1979; Nero barocco nero, 1985; Eros e mente, 1996; Amnesia del movimento delle nuvole, 2003) e saggi. Con questa casa editrice ha pubblicato Correva l’anno 1698 e nella città avvenne il fatto memorabile (1994), Piccole cronache di un secolo (1997, con Domenico Amoroso), Di Concetta e le sue donne (1999) Il falsario di Caltagirone (2007), Il condominio di Via della Notte (2013), La ragazza di Marsiglia (2018), Lo splendore del niente e altre storie (Sellerio Editore, Palermo, 2020).

 

 

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry