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Ragusa, 21 ottobre 2015 – Venerdì 23 ottobre, alle 18, sarà presentata la seconda opera letteraria della ragusana Simona Accarpio dal titolo “Il sottile si ode”, edito da Aletti Editore, e che ancora una volta viene ispirata dalla figura dell’Amore. Il libro, patrocinato dal’associazione Ragusani nel mondo, sarà presentato presso il teatro Leader Accademia della Bellezza in via Asia 1, angolo via Ettore Fieramosca. L’autrice sarà introdotta dal direttore dell’associazione “Ragusani nel mondo”, Sebastiano D’Angelo, mentre i versi poetici saranno interpretati dagli attori Simonetta Cuzzocrea e Carmelo Gugliotta con le musiche di Salvo Giorgio.

“Questa nuova silloge di Simona Accarpio – dice Elisa Marino, presentandola – è, in qualche modo, l’ anatomia di un anima:  come lei stessa chiarisce, si apre sulla pagina come un viaggio profondo che si insinua tra le crepe del sentire, a cercare il cuore pulsante, il vero centro del mondo. E se da una parte Il Sottile si Ode, infatti, vuole essere un nuovo passo per andare all'interno del sé, alla scoperta di quell'amore panico e totalizzante che dà un senso al vivere, dall'altro vi è un tentativo di recupero di quei momenti che costituiscono il perno della vita di Simona, le teste di volta sulle quali ha costruito la complessa architettura della sua emotività”. 

Finalista nella sezione C “Lettera d’ogni tempo epistole d’Amore” nella III edizione del concorso letterario internazionale “Inchiostro e anima” dedicato alla poetessa Mariannina Coffa, l’autrice Simona Accarpio è stata scelta per aver dato lustro e onore alla poesia e alla memoria di Mariannina Coffa, la "Saffo retina" e Capinera di Noto.

Il 7 novembre, presso il Palazzo Nicolaci di Villadorata, nella città di Noto, le sarà consegnata la menzione d'onore. Il concorso in questione è stato ideato e fondato da Giusy Cancemi Di Maria, presidente presso La Carovana degli Artisti, in memoria appunto della poetessa Mariannina Coffa, nata a Noto nel 1841, che nel 1860 sposò il ricco proprietario terriero ragusano Giorgio Morana, trasferendosi nella città di Ragusa, in casa del suocero.

 

Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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