Sapere

  • Argomento: Storia

Giambattista Hodierna

Nel Seicento la Contea di Modica è governata dagli Enriquez-Cabrera. In conseguenza dello sviluppo agricolo-commerciale, il secolo XVII, in linea di continuità col precedente, fu caratterizzato da una discreta attività edilizia ecclesiastica e civile. Nel quartiere degli Archi, a Ragusa, venne realizzato lo splendido ingrandimento della piccola chiesa di San Giovanni, voluto per l’ambiziosa volontà di competere coi sangiorgiari

 

Leggi tutto …Ragusa nel Seicento. La ricostruzione

  • Argomento: Cultura

Nella lenta e difficoltosa circolazione delle informazioni, assumeva particolare rilevanza la ‘lettera’ che consentiva di mettere in comunicazione i corrispondenti di paesi diversi. Ma la corrispondenza epistolare era riservata a pochi; ai molti le notizie giungevano mediate da singolari personaggi – vere e proprie figure di animatori culturali – come, per esempio, il cantastorie che informava anche su eventi socialmente importanti.

Leggi tutto …Giuseppe Bonafede: il poeta tra vicoli e piazze

  • Argomento: Letteratura

Un ritratto della poetessa Mariannina Coffa, nata a Noto, vissuta a Ragusa. La capinera malmaritata...

di Federico Guastella

 

In occasione della cerimonia rievocativa ad un mese dalla morte di Mariannina Coffa, i ragusani Filippo Pennavaria, Paolo La Rocca Impellizzeri, Raffaele Solarino ed altri, a testimonianza del sodalizio culturale e amicale che avevano stretto attorno a lei, nel Teatro Concordia la ricordavano, mettendo a nudo le sofferenze della poetessa, il disagio psicologico, nonché la misura delle sue capacità intellettuali[1].

 

Leggi tutto …Mariannina Coffa: la ‘capinera’ malmaritata

  • Argomento: Letteratura

Da Firenze, appena trentenne, Giovanni Verga giunge a Milano alla fine di Novembre del 1872. Aveva già una coscienza di scrittore con una produzione avviata su due versanti: la fase risorgimentale (I carbonari della montagna, 1861-62; Sulle lagune, 1863) e quella sentimentale (Una peccatrice, 1866).

Leggi tutto …Giovanni Verga a Milano

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Lo scopo di un'opera onesta è semplice e chiaro: far pensare. Far pensare il lettore, lui malgrado

Paul Valéry

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