La storia di Giovanni Ottaviano, amministratore ragusano al tempo di Giolitti, fermamente convinto dei benefici del Progresso
di Federico Guastella
Nel volume “Fermenti democratici nelle due Raguse in età giolittiana” (Biblioteca della Società di storia patria. Monografie storiche, Lidostama Idonea, Catania 1995, con prefazione di Giuseppe Giarrizzo), Giovanni Ottaviano presenta le gesta del nonno recante il suo stesso nome. Sulla base di una ricca documentazione riportata nei diversi capitoli del libro (lettere, bozze di articoli, giornali, manifesti, ordini del giorno del Consiglio comunale, tra cui quello del 1912 riguardante la ferrovia Ragusa – Santa Croce Camerina – Mazzarelli), il percorso mostra l’impegno politico-amministrativo di un uomo che, interprete dei bisogni popolari, agiva per migliorare i servizi pubblici.
Siamo nell’età giolittiana, cioè nel periodo che ha inizio col 1901 e termina col 1914, segnando un passaggio nella storia dello Stato italiano: cioè la conclusione del sistema liberale. Ed egli apparteneva alle forze che puntavano su una democrazia meridionale di contro a quelle, guidate da Giolitti, fautrici del blocco protezionistico industriale operaio.