- Rubrica: Incontro con l'Arte (Michele Digrandi)
Michele Digrandi: 1991-1993 - Trapianto n. 5 con autoritratto, Acrilico su MDF cm. 100x85,3.
Ambiguità
Da sempre si dice che la bellezza salverà il mondo.
Ma quale bellezza o che tipo di bellezza, visto che ognuno di noi ha un proprio modello che non dev’essere messo in discussione da nessuno.
Dovremmo avere tutti ben chiaro il concetto di comune bellezza!
Tutti, chi più o chi meno, siamo corresponsabili dello scempio del Creato...
Non abbiamo molto tempo a disposizione.
Ho già spiegato il motivo dei trapianti.
I volti semi coperti rappresentano la nostra ambiguità ed è per questo che, per coerenza, io ho messo la mia faccia!
Michele Digrandi
1991-1993 - Trapianto n. 5 con autoritratto - Acrilico su MDF cm. 100x85,3
“Trapianto n.5 con autoritratto” si collega, nella sostanza e nella linea temporale, all’opera intitolata “Trapianto n.4”, apparentemente solo per la presenza del personaggio con il volto per metà velato che, qui, risulta essere l’autore stesso.
Molto diverso, però, è lo spirito che vi aleggia, come diverse sono le sensazioni che ispira. Lo studio dei tratti del viso riporta a uno sguardo sereno e non vitreo, che emana una incrollabile fede in Dio.
L’ape, intenta a prelevare il dolce nettare dalla margherita, fa pensare alla fedeltà dell’amore coniugale. Le rapide pennellate, di un azzurro intenso, misto a “soffi” di bianco nitore, raffigurano le onde di un mare in vivace moto.
È il mare il protagonista assoluto del quadro, un mare introiettato come immagine di lotta costante e fiduciosa, (varco scavato nel faraglione), un mare dipinto dalla mano di un uomo che, con il cuore di poeta e con la magia dell’arte, vuole trasmettere, alla donna amata, un messaggio di speranza, di coraggio e di presenza lungo il difficile cammino.
Giovanna Cappuzzello